America Latina

Ambientalisti contro il Treno Maya in Messico, 'è un ecocidio'

Tribunale per i diritti della natura, 'Obrador fermi l'opera'

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN PAOLO, 27 LUG - Con la realizzazione del Treno Maya, megaprogetto di trasporto ferroviario da oltre 1500km, e iniziativa di punta del governo di Andres Manuel Lopez Obrador, il Messico viola i diritti della natura e delle comunità native nel sud del Paese, compiendo reati di "ecocidio ed etnocidio".
    E' il verdetto del Tribunale internazionale per i diritti della natura - organizzazione per la sensibilizzazione sulle violazioni ambientali - che chiede al presidente Obrador lo stop dell'opera. Lo riporta l'online di El Universal.
    La valutazione segue l'audizione del marzo scorso di 23 testimoni tra membri delle comunità indigene, attivisti e accademici; l'esame degli studi e delle perizie in materia forestale e agricola; e un sopralluogo a cui ha preso parte anche l'italiano Francesco Martone, fondatore e portavoce della ong In Difesa Di.
    Secondo l'organizzazione, l'infrastruttura - che interessa cinque stati del sud-est messicano (Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo), e attraversa la Selva Maya secondo polmone forestale dell'America Latina, dopo l'Amazzonia - non rispetta i diritti della natura e quelli bioculturali delle popolazioni native.
    Tra i principali rilievi del documento, firmato da avvocati, economisti e ambientalisti, ci sono la contaminazione delle falde acquifere e la deforestazione.
    La sentenza è stata notificata al presidente Obrador, e a varie organizzazioni nazionali, come la Commissione nazionale per i Diritti Umani, ma anche al relatore delle Nazioni Unite per i diritti umani (Onu Habitat), al rappresentante dell'Unesco in Messico, al relatore Onu per i diritti dei popoli indigeni, tra gli altri.
    Nelle prossime settimane è previsto che Obrador sia presente ad uno dei primi test del treno, nel tratto tra Mérida a Cancun, prima dell'inaugurazione del primo tratto, a dicembre. (ANSA).
   

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