America Latina

Polemica Brasile-Israele sui presunti terroristi di Hezbollah

Il ministro della Giustizia Dino smentisce intervento del Mossad

Redazione Ansa

(ANSA) - BRASILIA, 09 NOV - Il ministro della Giustizia del Brasile, Flavio Dino, ha respinto le affermazioni del governo israeliano riguardanti un presunto intervento del Mossad nell'arresto di due sospetti terroristi di Hezbollah avvenuto ieri a San Paolo.
    Lo ha fatto attraverso un messaggio sui social dove sottolinea che le indagini sono ancora in corso e smentisce le conclusioni di Tel Aviv. "Nessun rappresentante di un governo straniero può pretendere di anticipare l'esito di un'indagine della Polizia Federale, che è ancora in corso", ha scritto Dino ricordando anche che "il Brasile è un paese sovrano" e che "nessuna forza straniera governa la Polizia Federale brasiliana".
    Il ministro brasiliano ha quindi precisato che "le indagini sono iniziate prima dello scoppio del conflitto a Gaza" e ha quindi criticato l'uso dell'episodio per "fini politici" da parte dell'esecutivo di Benjamin Netanyahu.
    Il riferimento è alla nota di ieri dove Tel Aviv affermava che "nel contesto della guerra a Gaza contro l'organizzazione terroristica Hamas, Hezbollah e il regime iraniano continuano ad operare in tutto il mondo per attaccare obiettivi israeliani, ebrei e occidentali" assicurando che "il Mossad sta lavorando, e continuerà a lavorare, per contrastare queste azioni laddove necessario, con vari metodi".
    La risposta del ministro della Giustizia di Lula è anche all'ambasciatore d'Israele a Brasilia, Daniel Zonshine, che ha accusato il Brasile di aver fornito copertura ai due cittadini brasiliani sospettati di essere membri della fazione libanese Hezbollah. "Se hanno scelto il Brasile è perché c'è gente che li aiuta" ha dichiarato il diplomatico. (ANSA).
   

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