(ANSA) - BUENOS AIRES, 11 MAR - Dopo aver fatto retromarcia
sul decreto con cui si era assegnato un aumento di circa il 50%
sullo stipendio, il presidente argentino Javier Milei ha
cacciato in diretta televisiva il segretario al Lavoro, Omar
Yasin, additato come il colpevole dell'errore per il quale il
presidente risultava beneficiarsi di una misura contraria alla
sua stessa politica di austerità.
"Ho licenziato il segretario al Lavoro", ha dichiarato Milei
in un'intervista tv dove giustificava il dietrofront
sull'aumento dello stipendio.
Di fronte alle polemiche suscitate dall'aumento del salario,
il leader ultraliberista, oltre a fare retromarcia, si era
affrettato a dare la colpa all'ex presidente Cristina Kirchner,
e più in particolare, ad un decreto del 2010 dove venivano
stabiliti incrementi automatici, che ha detto di aver
prontamente abrogato.
Kirchner ha tuttavia respinto al mittente l'accusa precisando
che il decreto in questione non era di applicazione automatica e
che l'aumento deciso da Milei era voluto e deliberato. (ANSA).
Milei licenzia il segretario del Lavoro in diretta tv
'Sua la colpa dell'errore sull'aumento di stipendio'