America Latina

In Argentina le università si fermano contro i tagli di Milei

Il governo ha congelato i fondi nonostante l'inflazione del 270%

Redazione Ansa

(ANSA) - BUENOS AIRES, 14 MAR - Oggi avrebbero dovuto prendere il via le lezioni del nuovo anno accademico in oltre cinquanta università pubbliche argentine, tra cui la prestigiosa Università di Buenos Aires (Uba), ma il personale docente e non docente ha deciso di incrociare le braccia contro i drastici tagli del governo ultraliberista di Javier Milei.
    Al centro delle proteste la decisione del governo di mantenere le partite destinate alle università sulla base della legge di bilancio del 2023 omettendo di includere un adeguamenti al livello di inflazione che a febbraio ha superato il 270% annuo.
    "Da quando Milei è presidente, abbiamo subito un'inflazione del 70%, mentre i nostri stipendi sono aumentati solo del 16%", denuncia il segretario generale della Federazione dei docenti universitari (Fedun), Daniel Ricci.
    Una protesta, quella dei docenti argentini, che era stata preceduta la settimana scorsa da una lettera diretta al governo da 68 premi Nobel internazionali che allertavano sul fatto che in questo modo "il sistema scientifico e tecnologico argentino si avvicina a un pericoloso precipizio". (ANSA).
   

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