(ANSA) - BRASILIA, 27 MAR - Niente più di una semplice
visita: è il perno su cui ruota la linea difensiva dei legali
dell'ex presidente brasiliano di destra, Jair Bolsonaro, per
giustificarne i due giorni di permanenza presso l'ambasciata
ungherese a Brasilia. Un episodio che ha alimentato sospetti di
tentativi di fuga, e appelli al suo arresto.
Uno dei temi della memoria che viene presentata dagli
avvocati al Tribunale supremo federale, è che il leader non
avesse alcun motivo per "sospettare" di essere oggetto di un
mandato di arresto, e per questo non si è recato alla missione
diplomatica per nascondersi o chiedere asilo politico.
Secondo gli avvocati, Bolsonaro era andato all'ambasciata
ungherese solo per "contatti" con le autorità, vista l'agenda
politica attiva soprattutto in relazione a leader stranieri
allineati col profilo conservatore, come il presidente ungherese
Viktor Orban. (ANSA).
Legali di Bolsonaro, 'all'ambasciata ungherese solo in visita'
'L'ex presidente non aveva timore di essere arrestato'