America Latina

Maltrattamenti e torture nell'esercito cileno, morta una recluta

Altri 45 soldati in ospedale al termine di un addestramento

Redazione Ansa

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 06 MAG - Nonnismo, eccessi, maltrattamenti, e torture nell'esercito cileno. Questo il quadro che emerge dall'inchiesta in corso per la morte di una recluta avvenuta il 27 aprile nel centro di addestramento della VI divisione dell'Esercito nella localita' di Putre, estremo nord del Paese, al termine di una marcia sfiancante.
    La vittima, Franco Vargas, di 19 anni, e' deceduta dopo essere stata ricoverata inizialmente per un problema respiratorio. Una morte che sarebbe forse passata inosservata se non fosse che quello stesso giorno altre 45 reclute sono finite in infermeria pure con problemi respiratori e cardiaci, e altri due ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
    Se nel caso di Vargas i superiori del militare avevano parlato di un problema sorto nella notte durante l'orario di riposo, testimonianze successive raccolte dalle famiglie dei commilitoni ricoverati davano conto invece di un addestramento sfiancante, condotto in condizioni estreme, a oltre 4000 metri di altezza e con temperature di 15 gradi sottozero e senza un abbigliamento adeguato.
    I sopravvissuti alla marcia affermano che i superiori di Vargas lo avrebbero sottoposto a vessazioni quando il ragazzo aveva iniziato a manifestare i primi sintomi di un malore durante l'addestramento. "Lo hanno picchiato fino a che non ha piu' aperto gli occhi", hanno dichiarato alcuni testimoni.
    (ANSA).
   

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