(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 07 MAG - Nel quadro di una
crescente tensione per il pericolo di nuovi attentati nel sud
del Cile - dopo l'agguato della settimana scorsa in cui sono
morti tre agenti - la giustizia ha reso nota oggi la condanna a
23 anni di carcere per il leader del principale gruppo della
resistenza armata mapuche, Hector Llaitul. Il capo della
Cordinadora Arauco Mallejo (Cam), agli arresti preventivi da
maggio del 2022, è stato ritenuto colpevole di cinque delitti
contro la Legge di Sicurezza dello Stato e non gli sono stati
riconosciuti benefici condizionali.
I giudici hanno accolto in questo modo quasi tutte le
richieste dell'accusa che aveva chiesto una condanna a 25 anni
complessivi ritenendo il leader mapuche implicato in almeno 54
episodi violenti registrati tra il 2020 e il 2022 nella regione
dell'Araucania, storicamente oggetto di rivendicazioni
territoriali di tipo ancestrale da parte della popolazione
mapuche.
In questo contesto le autorità hanno dichiarato l'allarme
rosso e hanno predisposto forti misure di sicurezza in tutta la
cosiddetta 'macrozona sud' a causa della possibilità di nuovi
attentati. Il delegato del governo per l'Araucania, Andrea
Parra, ha annunciato "il massimo dispiegamento di forze
militari" mentre sua, il generale Ricardo Duarte, a capo della
Difesa nella regione, ha sottolineato che l'allerta "implica un
aumento delle forze, delle pattuglie e dei controlli".
Prima del verdetto Llaitul aveva chiesto "assoluzione e
giustizia". "Se mi condannano, il conflitto mapuche continuerà
ad esistere", ha affermato. (ANSA).
In Cile condannato a 23 anni il leader mapuche Llaitul
Forti misure di sicurezza per il pericolo di attentati