America Latina

Fmi rivede al ribasso il Pil argentino, cala anche l'inflazione

'Fatti grandi progressi per raggiungere l'equilibrio fiscale'

Redazione Ansa

(ANSA) - BUENOS AIRES, 18 GIU - Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso le sue proiezioni sul prodotto interno lordo (Pil) dell'Argentina, stimando una contrazione dell'economia del 3,5% nel 2024 (ovvero lo 0,75% in più rispetto alle ultime previsioni), ma si aspetta anche un'inflazione più bassa, al 140% (10 punti in meno rispetto alla sua precedente stima) con l'indice dei prezzi che convergerà al 4% entro la fine del 2024.
    L'organizzazione ha reso note le sue nuove previsioni per l'economia del Paese, dichiarandosi soddisfatto del piano di tagli alla spesa statale del presidente ultra-liberale Javier Milei, ma ha avanzato alcune riserve, chiedendo maggiori riforme fiscali.
    "Sono stati compiuti progressi impressionanti verso il raggiungimento dell'equilibrio fiscale complessivo e la priorità deve ora essere data a continuare a migliorare la qualità dell'aggiustamento", ha dichiarato Gita Gopinath, numero due del Fmi, dopo che giovedì il consiglio esecutivo dell'organizzazione aveva approvato l'ottava revisione dell'accordo di credito concordato con il Paese consentendo un esborso immediato di circa 800 milioni di dollari.
    Tuttavia l'istituzione avverte che "ciononostante, gli squilibri macroeconomici e le strozzature della crescita rimangono consistenti e si prospetta un processo di aggiustamento lungo e difficile, in cui le politiche devono evolvere per consolidare i risultati ottenuti in precedenza e sostenere un'inversione di tendenza dell'attività".
    "Sono in corso anche sforzi per costruire un sostegno politico e sociale alle riforme, nonché per aumentare l'assistenza sociale per proteggere i più vulnerabili e garantire che l'onere dell'aggiustamento non ricada in modo sproporzionato sulle famiglie che lavorano. Tuttavia, i ritardi nell'approvazione di una legislazione chiave da parte del Congresso hanno causato una certa volatilità del mercato", si rileva nel report pubblicato. (ANSA).
   

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