America Latina

Venezuela, il Consiglio elettorale consegna i verbali delle elezioni

La richiesta era stata fatta dalla Corte Suprema, dopo le accuse di brogli

Il presidente del Cne venezuelano, Elvis Amoroso

Redazione Ansa

      Elvis Amoroso, presidente della Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (Cne), ha consegnato alla Corte Suprema di Giustizia i registri elettorali delle elezioni dello scorso 28 luglio. "Tutto ciò che è stato richiesto dalla più alta corte della Repubblica è stato presentato", ha dichiarato Amoroso senza fornire ulteriori dettagli.

    I documenti erano stati richiesti con una sentenza del 3 agosto dopo un ricorso presentato da Nicolás Maduro: il presidente venezuelano aveva chiesto al tribunale di "certificare" il processo elettorale dopo le denunce di frode da parte dell'opposizione.

    La Corte Suprema aveva dato tre giorni di tempo al Consiglio nazionale elettorale per presentare i verbali di scrutinio, il totale dei seggi elettorali su scala nazionale, nonché i verbali di aggiudicazione e proclamazione della vittoria di Maduro.

    "Ringrazio il Consiglio Nazionale Elettorale e i suoi rettori per essersi presentato oggi. Confermiamo di aver ricevuto i documenti con i loro annessi da questo organo elettorale" ha dichiarato la presidente della Corte Suprema, Caryslia Rodríguez. 

Inchiesta penale contro il candidato presidente dell'opposizione

   Il procuratore generale venezuelano Tarek William Saab ha annunciato l'apertura di una inchiesta  penale contro i due leader dell'opposizione: Edmundo González  - candidato alla presidenza nelle elezioni dello scorso 28 luglio - e María Corina Machado.

    "Il Ministero Pubblico della Repubblica Bolivariana del Venezuela in risposta alla dichiarazione illegale rilasciata da Edmundo González e María Machado informa dell'apertura di una indagine penale per determinare la loro responsabilità per i loro presunti
molteplici crimini qui descritti che minacciano la pace della nazione venezuelana", scrive sul suo profilo X dove aggiunge anche una foto del comunicato.

   Tra i crimini contestati ai due leader dell'opposizione dal Ministero Pubblico figurano quelli di "usurpazione di funzioni, diffusione di informazione falsa per diffondere il panico, istigare alla disobbedienza delle leggi e all'insurrezione, associazione a delinquere e cospirazione".

    Poche ore prima González e Machado si erano appellati alle forze armate perché impedissero quello hanno definito "il colpo di Stato di Maduro".

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