America Latina

Le prime parole del narcoboss El Mayo, 'sono stato sequestrato'

Rivelazioni del criminale messicano sulla morte di ex sindaco

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL MESSICO, 10 AGO - Il leader del cartello di Sinaloa, Ismael 'El Mayo' Zambada, ha smentito di essersi consegnato alle autorità Usa e sostiene di essere stato invece sequestrato contro la sua volontà.
    E' quanto si afferma in un comunicato inviato oggi alla stampa dal suo avvocato Frank Perez che contiene anche un appello ai cartelli a non scatenare una guerra a Sinaloa e rivelazioni scottanti sulla morte del rettore dell'Università di Sinaloa ed ex sindaco di Culiacan, Héctor Cuén.
    "Desidero dichiarare che non mi sono arreso né sono venuto volontariamente negli Stati Uniti. Né ho alcun accordo con alcun governo. Al contrario, sono stato rapito e portato via con la forza contro la mia volontà", scrive 'El Mayo' nella prima dichiarazione che si conosce dal suo arresto avvenuto il 25 luglio in Texas dove pure chiede ai governi del Messico e degli Stati Uniti di "essere trasparenti e di dire la verità" sul suo rapimento.
    Nello scritto Guzman rivela anche le circostanze che lo hanno portato a cadere nella trappola preparata da uno dei figli del 'Chapo' Guzman per consegnarlo alle autorità Usa. Joaquin Guzman Lopez, afferma Zambada, lo avrebbe convinto ad assistere a una riunione per "aiutare a risolvere divergenze" tra Rubén Rocha Moya, governatore di Sinaloa, e Héctor Cuen, ex sindaco di Culiacán e rettore dell'Università Autonoma di Sinaloa (Uas). A differenza di quanto affermano le autorità del governo di Sinaloa, sostiene 'El Mayo', Cuen sarebbe stato ucciso durante quella riunione e non in un successivo agguato: "Lo hanno ucciso nello stesso momento e nello stesso posto dove mi hanno rapito".
    (ANSA).
   

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