(ANSA) - CARACAS, 12 AGO - Con il passare delle ore si
aggrava drammaticamente la situazione di Rita Capriti, la 50enne
italo-venezuelana arrestata il 2 agosto in Venezuela per le sue
posizioni politiche contrarie allo 'chavismo' al potere. Contro
di lei, che fa anche la giornalista radiofonica, è stata
confermata l'accusa più temuta, terrorismo, ha riferito all'ANSA
una sua cugina, Maria Giovanna Sapone.
"Non possiamo stare tranquilli di fronte a simili
imputazioni, anche perché sono lontanissime dai principi che
coltiviamo da sempre come famiglia", spiega commossa la donna,
preoccupata anche per le condizioni di salute di Capriti, che è
ipertesa e diabetica. "Il fatto che sia detenuta in una stanza
del commissariato di Caña de Azucar, a Maracay, non ci rassicura
affatto. Lì la polizia non scherza. Le ripetono continuamente
che avrà un processo express, ma lo rimandano di giorno in
giorno", aggiunge Sapone, precisando che a occuparsi della
difesa della cugina saranno gli avvocati di Primero Justicia, il
partito di opposizione di cui Capriti è vicepresidente regionale
dal 2022. Nel frattempo, le autorità hanno fatto sapere che per
formalizzare le accuse bisognerà attendere 40 giorni.
La famiglia di Capriti, originaria di Mirto, in provincia di
Messina, vive con apprensione l'evolversi delle notizie. Hanno
cercato di nasconderle alla nonna paterna, di 87 anni, ma alla
fine lei ha sospettato qualcosa ed ha avuto un malore. Lo stesso
è accaduto al fratello, Tony.
"Respingiamo fermamente le accuse a suo carico, specialmente
senza capire se gli agenti che l'hanno portata via di casa
avevano un mandato", ribadisce Sapone, che, nonostante tutto,
dice di avere "piena fiducia nelle istituzioni e nella
diplomazia". "Non è solo per Rita, ma per tutti gli altri
prigionieri politici, per i diritti umani e per la libertà di
espressione", conclude. (ANSA).
'L'italiana Rita Capriti ancora senza processo in Venezuela'
La famiglia all'ANSA: 'Respingiamo tutte le accuse a suo carico'