America Latina

Venezuela, a un mese dal voto l'opposizione torna in piazza

Sequestrato l'avvocato della leader dell'opposizione. Lula proseguirà i colloqui con Petro e Lopez Obrador sulla crisi.

Redazione Ansa

   Ad un mese dalle elezioni in Venezuela, l'opposizione guidata da Maria Corina Machado e dal candidato presidenziale Edmundo Gonzalez, ha convocato di nuovo le piazze per oggi, contro "la frode di Maduro e del suo regime", come hanno scritto sui loro profili social.

   In parallelo, anche il chavismo scende in strada a Caracas, dopo che ieri il presidente Nicolas Maduro ha annunciato un rimpasto di governo, col falco Diosdado Cabello salito ora alla guida del ministero dell'Interno, e quindi al controllo di una buona parte dell'apparato repressivo.

   Si tratta della quarta grande manifestazione di opposizione, mentre cresce la pressione internazionale affinché il chavismo pubblichi i verbali elettorali, finora tenuti segreti, nonostante sia stata annunciata e ratificata la vittoria del presidente Nicolas Maduro, per un terzo mandato di sei anni.

   Secondo l'opposizione, che ha raccolto e pubblicato online oltre l'80% degli atti ufficiali, il vero vincitore delle presidenziali è Gonzalez, con un ampio margine sull'avversario.

I servizi sequestrano l'avvocato di Machado

    Agenti del Sebin, i Servizi segreti del governo di Nicolas Maduro, hanno sequestrato a Caracas Perkins Rocha, avvocato della leader dell'opposizione Maria Corina Machado, nonché suo uomo di fiducia. Rocha è anche portavoce ufficiale di Comando con Venezuela che ha gestito la campagna elettorale di Machado, a marzo inabilitata a candidarsi per le presidenziali.

    Il sequestro è avvenuto poche ore dopo la nomina di Diosdado Cabello, vice presidente del Partito Socialista Unito del Venezuela a ministro dell'Interno. Secondo l'opposizione è una mossa di Maduro per accentuare la repressione nel paese, visto che Cabello è uno dei suoi fedelissimi.

   "Cercano di spezzarci, di confonderci e di terrorizzarci. Andiamo avanti", ha detto Machado, condannando l'arresto di Rocha. "Il regime di Nicolás Maduro ha rapito il mio amico e compagno di causa Perkins Rocha", ha scritto sul suo account X, aggiungendo che "Perkins è il nostro avvocato personale, il nostro coordinatore legale e rappresentante del Comando della Campagna Nazionale mio e del candidato Edmundo González davanti al Cne (il Consiglio elettorale venezuelano)".

   Machado ha descritto su X Perkins Rocha come "un uomo giusto, coraggioso, intelligente e generoso. Un venezuelano esemplare.
Cercano di spezzarci, di confonderci e di terrorizzarci. Andiamo avanti per Perkins, per tutti i prigionieri e perseguitati e per
tutto il Venezuela. Saremo liberi, ha concluso la leader dell'opposizione. 

Lula proseguirà i colloqui con Petro e Lopez Obrador per mediare nella crisi

   Il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva intende proseguire i colloqui sulla crisi post-elettorale in Venezuela con il suo omologo colombiano, Gustavo Petro, e potrebbe incontrare il capo di Stato messicano, Andrés Manuel López Obrador, secondo quanto comunicato dalla sua presidenza.

    Un nuovo colloquio tra Lula e Petro, l'ultimo è avvenuto sabato scorso, è considerato "possibile", ma non è ancora stato "programmato", ha dichiarato all'ANSA una fonte governativa.

    Quanto a López Obrador, si dovrebbe incontrare con il presidente brasiliano tra "la fine di settembre e l'inizio di ottobre in Messico, per discutere di varie questioni, tra cui la crisi venezuelana", ha detto la stessa fonte.

    Il leader brasiliano dovrebbe parlare della situazione venezuelana anche a New York, dove probabilmente incontrerà diversi leader a margine dell'Assemblea delle Nazioni Unite, prevista per la fine di settembre. 
   

Il Senato cileno approva una mozione per chiedere l'arresto di Maduro a L'Aia

    Il Senato cileno ha approvato una risoluzione che chiede al presidente Gabriel Boric di sollecitare il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, ad emettere un mandato di arresto per il presidente venezuelano Nicolas Maduro.

    Lo rende noto il vicepresidente del Senato, Matías Walker Prieto, dal suo profilo social, allegando il testo della mozione.

    L'iniziativa è stata approvata con 21 voti, da senatori di un vasto spettro politico, mentre la maggioranza del partito al
governo era assente dall'aula. 

   Nel documento si sottolinea la sofferenza di migliaia di persone in Venezuela, vittime della repressione, in particolar
modo dopo le elezioni presidenziali di un mese fa. 

'120 minorenni arrestati per terrorismo'

    Almeno 120 minorenni sono stati arrestati in Venezuela dal governo di Nicolás Maduro dal 28 luglio, giorno delle elezioni presidenziali, ad oggi: l'accusa per tutti è di terrorismo. A denunciarlo sono varie organizzazioni non governative (ong) di diritti umani tra cui la venezuelana Foro Penal. I minori, hanno un'età compresa tra 13 e 18 anni.

   "Le forze di sicurezza stanno incarcerando persone a un ritmo che non abbiamo mai visto nella storia recente del Venezuela,
nemmeno durante le brutali repressioni del 2014 e del 2017", ha dichiarato Juanita Goebertus, direttore per le Americhe di Human
Rights Watch.

    "Non si tratta solo di repressione contro i manifestanti. C'è una totale caccia alle streghe contro chiunque osi criticare il governo", ha aggiunto. Per Marino Alvarado, coordinatore legale della ong venezuelana Provea, "è dal colpo di Stato di Pinochet contro Salvador Allende in Cile nel 1973 che l'America Latina non viveva un'ondata di repressione politica come quella sperimentata negli ultimi giorni in Venezuela". 

Vasto blackout, e il governo denuncia un atto terroristico dell'opposizione

    Un blackout attribuito dal governo del Venezuela ad un "attacco terroristico" dell'opposizione ha colpito nel tardo pomeriggio di martedì la capitale Caracas ed i principali stati del Paese.

   Il neoministro dell'Interno Diosdado Cabello ha affermato ai microfoni della tv di Stato Vtv che alle 19.16 locali il sistema elettrico ha subito un "attacco terroristico" sulla linea 765: l'attacco, ha detto, è iniziato nello Stato di Guárico e poi il blackout si è esteso nelle regioni occidentale e centrale del Venezuela.

   "Questa è una delle strategie che i settori dell'opposizione, nemici di questo Paese, hanno costantemente usato per danneggiare il nostro popolo. Hanno attaccato una torre di trasmissione, il posto è già stato individuato", ha detto Cabello, annunciando l'invio della polizia nei settori in cui il blackout prosegue.

    "La risposta sarà dura contro coloro che stanno attaccando i servizi pubblici", ha aggiunto il ministro, che ha invitato a denunciare le persone coinvolte nel presunto attacco. Tra le zone più colpite di Caracas i quartieri di Chacao, Altamira e Petare mentre gli Stati rimasti al buio sono molti, tra cui quelli di Zulia, Lara, Carabobo, Mérida, Táchira e Miranda. 

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