America Latina

Venezuela: un altro difensore dei diritti umani in carcere

Si tratta di Nélida Sánchez, dell'associazione Súmate

Nelida Sanchez

Redazione Ansa

   Ieri i parenti di Nélida Sánchez, coordinatrice nazionale dell'associazione Súmate e difensore dei diritti umani, sono stati informati che l'attivista si trova nell'Helicoide, l'edificio che ospita la sede del Servizio bolivariano di intelligence (Sebin) del Venezuela.

    Usata anche come carcere, tale struttura è stata denunciata più volte presso la Corte Penale Internazionale come sede di torture.

    "I parenti aspettano di conoscere i reati contestati a Nélida e di poterla difendere con i loro difensori privati e non con quelli d'ufficio", ha reso noto l'associazione Súmate sul suo account di X.    Sánchez era stata arrestata per strada da funzionari del Sebin.

    L'attivista soffre di problemi cardiaci, fibromialgia e asma e, per questo, i parenti hanno chiesto alle autorità competenti di fornirle le cure mediche necessarie, garantendo il suo diritto umano alla vita. 
   

Liberati 86 minori arrestati nelle proteste anti-Maduro

      E' stato liberato un totale di 86 minorenni fra gli oltre 100 arrestati nelle proteste contro il chavismo al potere scatenatesi dopo le elezioni del 28 luglio, che hanno attribuito una contestata vittoria al presidente uscente, Nicolas Maduro.

    Le scarcerazioni sono avvenute tra il 29 agosto e il 1 settembre, secondo Foro Penal, una ong dedita alla difesa dei prigionieri politici nel Paese caraibico.

   I giovani rilasciati (74 uomini e 12 donne) provengono, dagli Stati di Miranda (nove), Amazonas (uno), Anzoátegui (sei), Bolívar (tre), Carabobo (quattro), Caracas (16), Cojedes (due), Lara (otto), Me'rida (otto), Nueva Esparta (quattro), Portuguesa (cinque), Táchira (13), Yaracuy (uno) e Zulia (sei).

   Foro Penal ha condiviso un video di un gruppo di adolescenti che si riuniscono alle loro famiglie dopo le udienze in tribunale. 

Machado, 'Maduro liberi subito tutti i minori incarcerati' 

      "Ciò che ha fatto questo regime non ha precedenti in Venezuela": lo ha detto la leader dell'opposizione venezuelana, María Corina Machado, commentando l'arresto di oltre 100 minorenni durante le proteste contro il chavismo al potere seguite alle elezioni del 28 luglio, che hanno attribuito una contestata vittoria al presidente uscente, Nicolas Maduro.

     Secondo Machado, questi bambini e adolescenti sono stati sottoposti a "condizioni violente e disumane, isolati dalle loro famiglie e senza accesso alla difesa legale". L'ex deputata liberale ha chiesto la scarcerazione immediata di tutti i minori detenuti, così come di tutti i prigionieri politici in Venezuela.

     In una serie di pubblicazioni sui social, ha poi raccontato le storie di diversi giovani vittime del "terrorismo di Stato". Tra loro c'è Victoria, una ragazza di 16 anni arrestata il 29 luglio "senza diritto alla difesa da parte dei suoi avvocati". Un altro caso è quello di Lauriannys, anche lei 16enne, arrestata il 14 agosto a Carúpano dopo essere stata denunciata per aver inoltrato un messaggio su WhatsApp. Secondo Machado, la giovane ha avuto un collasso nervoso per l'impatto del suo arresto, che le ha causato danni cerebrali. 

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