(ANSA) - CARACAS, 12 SET - La decisione degli Stati Uniti di
imporre sanzioni contro 16 funzionari del governo di Nicolas
Maduro - accusati di aver contribuito a ostacolare la
trasparenza nel processo elettorale in Venezuela - è per Caracas
"un crimine di aggressione". Lo riferisce in un comunicato il
ministro degli Esteri Yván Gil, secondo cui attraverso
l'adozione delle misure "coercitive, unilaterali, illegittime e
illegali" Washington "mostra ancora una volta disprezzo per il
diritto internazionale, l'autodeterminazione dei popoli e la
volontà democratica dei venezuelani".
La scelta statunitense "dopo che il presidente Nicolás Maduro
è stato rieletto nelle ultime elezioni" è considerata dai leader
chavisti una "violazione degli accordi firmati in Qatar" tra il
governo venezuelano e quello statunitense che "intende imporre
politiche di cambio di regime a un intero Paese e alle sue
istituzioni, come parte della Dottrina Monroe".
Con le sanzioni - conclude la nota - gli Usa cercano di
"ingraziarsi una classe politica che ha utilizzato pratiche
fasciste e violente per rovesciare, senza successo, la
democrazia bolivariana", in riferimento all'opposizione
conservatrice che rivendica a sua volta l'elezione del candidato
Edmundo Gonzalez Urruria. (ANSA).
Il Venezuela contro le sanzioni Usa, 'crimine di aggressione'
Gil, 'Washington intende imporre un cambio di regime nel Paese'