America Latina

Sparatoria a Santiago, ucciso 17enne e feriti i fratellini

Spirale di violenza nel paese, 37 morti nel ponte lungo festivo

Redazione Ansa

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 27 SET - Cresce l'onda di violenza in Cile, che fa registrare 37 omicidi nel recente ponte lungo delle celebrazioni nazionali e un regolamento di conti fra bande rivali nel sud della capitale, sfociato nella morte di un 17enne, il ferimento dei fratellini di 11 e 13 anni, e di un adulto di 23. Inoltre, all'arrivo dei sopravvissuti ad un centro sanitario, i criminali armati vi hanno fatto irruzione, minacciando il personale sanitario di far "saltare in aria" la struttura se avessero salvato i minori feriti.
    La ministra dell'Interno Carolina Tohà, del partito di centro sinistra PPD, si è recata nel centro di attenzione medica ed ha commentato sulla rete "X": "La combinazione di povertà, precarietà e violenza è un cocktail esplosivo e non può essere risolto semplicemente istituendo stazioni di polizia". Per le caratteristiche della sparatoria, il caso "ha la massima priorità", ha assicurato la ministra.
    La sparatoria si è verificata in una baraccopoli nel quartiere più popoloso del paese (650 mila abitanti) Puente Alto, quando i minorenni e le famiglie vicine si stavano accingendo a partecipare alla veglia di Humberto Cruz Perez, 44 anni, ucciso a sua volta con colpi di arma da fuoco il giorno prima e nel medesimo punto. Secondo il pm incaricato del caso, l'adolescente non sarebbe stato l'obiettivo della banda, ma una vittima dei 150 colpi esplosi nell'operativo diretto a vendicare la morte di Cruz Perez, vincolato con un giro di droga. (ANSA).
   

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