(ANSA) - CARACAS, 28 SET - Mentre migliaia di venezuelani
sono scesi in piazza liberamente in quasi 500 città di tutto il
mondo - dall'Australia al Canada, passando per Senegal,
Giappone, Malesia ed Europa - per protestare contro la
proclamazione senza prove della rielezione di Nicolas Maduro, in
patria il rischio di repressione e arresti arbitrari ha spinto
partiti e movimenti anti-governativi ad adottare strategie e
accorgimenti eccezionali.
Le manifestazioni si sono svolte a Caracas, Carabobo e altre
località in una modalità definita "a sciame": piccoli gruppi
senza striscioni si sono uniti per percorrere brevi tratti di
strada insieme per poi "scomparire" rapidamente prima
dell'arrivo della polizia.
Nonostante i rischi, infatti, la parola d'ordine dei
movimenti anti-schiavisti è resistere.
Con questo spirito la leader dell'opposizione, Maria Corina
Machado, ha chiamato i cittadini in piazza in un audio divulgato
via whatsapp e Instagram in mattinata. "In centinaia di piazze
del mondo e in molte di città del Venezuela usciamo e ci
incontriamo. Solo la causa della libertà del Venezuela avrebbe
potuto rendere possibile tutto questo", afferma.
Perseguire Maduro per la repressione delle proteste
post-elettorali e per gli arresti arbitrari di oppositori è uno
degli appelli rivolti dalla piazza alla comunità internazionale.
Insieme alla richiesta di riconoscimento del candidato
conservatore Edmundo Gonzalez Urrutia come vero vincitore delle
elezioni dello scorso 28 luglio.
L'ex ambasciatore ha partecipato alla manifestazione di
Puerta del Sol a Madrid, dove si trova in esilio. Machado invece
- in località protetta - non ha potuto incontrare i suoi
sostenitori. (ANSA).
Opposizioni manifestano tra la paura di repressione in Venezuela
Proteste in sciami per evitare violenze e arresti arbitrari