America Latina

Bolivia, Morales respinge le accuse di stupro e tratta

'E' una manovra di Arce per estromettermi dalle elezioni'

Redazione Ansa

(ANSA) - COCHABAMBA, 04 OTT - L'ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha respinto le accuse mosse dalla giustizia contro di lui per tratta, contrabbando e stupro denunciando a sua volta si tratta di una "ulteriore manovra" del presidente Luis Arce che punta ad estrometterlo dalle elezioni presideniali del 2025.
    Lo ha dichiarato in una conferenza stampa convocata oggi a Cochabamba, capitale dell'omonimo dipartimento boliviano, dove ha assicurato che "si tratta di un caso già indagato e chiuso dalla giustizia".
    "Già nel 2020, (l'ex presidente Jeanine) Añez mi ha perseguito per questi fatti e la giustizia ha concluso che non c'era nulla, ecco il documento del 10 dicembre 2020", ha affermato Morales esibendo una presunta copia della sentenza di assoluzione.
    Secondo il leader e fondatore del Movimento per il Socialismo (Mas) le quattro inchieste simultanee avviate dalla magistratura nei suoi confronti rappresentano una rappresaglia dell'esecutivo in risposta alla marcia di protesta da lui convocata a settembre.
    "Dopo la Marcia per Salvare la Bolivia hanno attivato contemporaneamente 4 procedimenti penali, è una campagna sporca che ha l'obiettivo di annullare politicamente qualsiasi opzione elettorale che rappresenti un'alternativa per uscire dalla crisi economica", ha detto.
    Morales punta a ripresentarsi alle presidenziali del 2025 e a competere contro l'ex delfino Arce - suo ministro dell'Economia dal 2006 al 2017 - accusato di aver tradito la causa del Mas e di essere il responsabile dell'attuale crisi economica in Bolivia. (ANSA).
   

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