(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 14 OTT - Adriana Rivas, accusata
dal Cile di essere stata una torturatrice e una rapitrice al
soldo della dittatura militare di Pinochet, ha lanciato dal
carcere in Australia in cui è detenuta un ultimo appello per
evitare l'estradizione a Santiago.
Rivas era stata arrestata nel 2019 in Australia, dove era
emigrata nel 1978 e faceva la babysitter, su richiesta del Cile.
La giustizia cilena la vuole infatti processare per sette
sequestri aggravati relativi alla scomparsa e al presunto
omicidio di altrettanti membri del partito comunista cileno, tra
cui anche il sottosegretario del partito, Victor Díaz.
I documenti cileni attestano che Rivas lavorava nel 1976 come
agente della brigata Lautaro della Dina, la polizia segreta di
Pinochet ed è stata coinvolta nella tortura e nella sparizione
dei sette 'desaparecidos'.
I tribunali di Canberra avevano ritenuto la donna idonea per
l'estradizione ma, poco prima della decisione del procuratore
generale australiano, la Rivas ha chiesto tramite i suoi
avvocati alla Corte federale di "impedire la sua consegna alla
Repubblica del Cile".
L'avvocato Adriana Navarro, che rappresenta le famiglie
degli scomparsi, ha dichiarato al quotidiano The Guardian
Australia di essere "mortificata" per non essere stata informata
né della decisione di estradare Rivas, né che lei avesse
presentato un altro ricorso per bloccare l'estradizione. (ANSA).
Ex torturatrice lancia appello per evitare estradizione in Cile
È in un carcere australiano, dopo Pinochet faceva la balia