America Latina

In Cile la destra si accaparra il maggior numero di comuni

I progressisti di Boric scendono da 150 a 110

Redazione Ansa

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 28 OTT - Le elezioni regionali e comunali in Cile hanno segnato un ritorno della destra tradizionale nella maggior parte dei comuni. Il blocco di opposizione è passato da 87 a 123 sindaci rispetto al 2021, mentre la sinistra è scesa da 150 a 110.
    Tra le vittorie più rilevanti c'è stata quella di Santiago, dove l'alleato comunista di Gabriel Boric, Irací Hassler, che era in corsa per la rielezione, ha perso di 22 punti contro l'ex ministro della Difesa di Sebastián Piñera, Mario Desbordes. In questo modo, il Partito Comunista perde un territorio importante ma riesce a conservare Recoleta con Daniel Jadue, nonostante la condanna a suo carico.
    E nonostante lo smottamento nella capitale cilena e il calo del numero totale di sindaci, i candidati sostenuti dal Frente Amplio di Boric sono riusciti a mantenere alcune importanti roccaforti come Vila del Mar dove Macarena Ripamonti ha vinto le elezioni con il 51,41% e Tomás Vodanovic è stato rieletto sindaco di Maipú.
    Per la maggior parte degli analisti, i risultati di questo fine settimana hanno segnato un chiaro trionfo della candidata presidenziale di destra Evelyn Matthei sul suo rivale di estrema destra José Antonio Kast, anche se tutti concordano sul fatto che per le elezioni presidenziali del prossimo anno lo scenario resta aperto.
    A livello di governatori regionali solo 5 candidati sono riusciti a vincere al primo turno. Gli altri 11 dovranno andare al ballottaggio il 24 novembre. (ANSA).
   

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