America Latina

Bolivia nel caos dopo quasi un mese di blocchi stradali

Si innalza il livello lo scontro tra Luiz Arce ed Evo Morales

Redazione Ansa

(ANSA) - LA PAZ, 04 NOV - Si aggrava lo scontro istituzionale in Bolivia dove i sostenitori dell'ex presidente Evo Morales continuano a tenere sotto scacco l'economia del Paese con blocchi stradali - attivi a oltranza da 22 giorni - che hanno causato secondo il governo perdite per 1,9 miliardi di euro.
    Nonostante gli appelli a costruire una tregua e avviare il dialogo, il conflitto per il controllo del partito di governo Movimento al Socialismo (Mas) tra Morales e il presidente in carica Luis Arce non pare avvicinarsi a una soluzione. I simpatizzanti di Morales sostengono la tesi della "persecuzione politica" orchestrata da mesi contro di lui dal capo dello stato in carica per impedirgli di candidarsi alla presidenza alle elezioni del 2025. Una campagna che sarebbe culminata nel mandato di arresto per presunta violenza sessuale su minore spiccato due settimane fa nel presunto attentato a colpi di arma da fuoco di cui Morales denuncia di esser stato vittima la scorsa settimana.
    Attualmente sono 16 i blocchi alla circolazione attivi, quasi tutti intorno alla regione di Cochabamba. E proprio a partire dalla roccaforte elettorale di Morales negli ultimi giorni movimenti sociali a lui fedeli hanno innalzato il livello dello scontro, utilizzando dinamite contro gli agenti di polizia intervenuti per tentare di liberare le strade, e invadendo caserme delle forze armate.
    Il rischio nelle prossime ore è che lo scontro possa trasferirsi dal Mas all'intera società, soprattutto a partire da Santa Cruz, cuore economico boliviano dove sono più forti i movimenti conservatori tradizionalmente opposizione al partito di sinistra. Secondo il quotidiano El Deber a Santa Cruzla la popolazione locale sarebbe pronta a organizzarsi per affrontare i sostenitori di Morales nel tentativo di liberare le strade.
    Una decisione che potrebbe avere effetti devastanti. (ANSA).
   

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