America Latina

Brasile: Bolsonaro critica l'arresto del suo ex ministro

'Come è possibile ostacolare indagini già concluse?'

Redazione Ansa

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 15 DIC - L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha criticato la decisione della giustizia di arrestare il suo ex ministro Walter Braga Netto, finito in cella ieri per il tentativo di inquinare le prove nell'ambito dell'inchiesta sul tentato colpo di Stato organizzato per impedire l'insediamento del presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva dopo la vittoria al ballottaggio nel 2022. "Come è possibile essere arrestati per aver ostacolato un'indagine già conclusa?", ha scritto Bolsonaro su X, evidenziando che la polizia federale ha concluso "da oltre dieci giorni" le indagini, chiedendo l'incriminazione di 37 persone (tra cui Braga Netto e lo stesso Bolsonaro). Nella nota diffusa in occasione dell'arresto la polizia indicava tuttavia la necessità della misura per "impedire la reiterazione delle azioni illecite".
    A complicare la situazione del generale a quattro stelle in riserva, ex ministro della Difesa, della Casa Civile e candidato vicepresidente in ticket con Bolsonaro (sconfitti nel 2022), sono state le dichiarazioni di Mauro Cid, tenente colonnello assistente personale dell'allora capo dello stato e oggi collaboratore di giustizia. Secondo le dichiarazioni rese agli inquirenti Braga Netto avrebbe fatto indirettamente pressione su Cid per ottenere illegalmente informazioni sui contenuti delle sue rivelazioni alla polizia, cercando di convincerlo a evitare di raccontare del suo coinvolgimento nelle azioni sovversive pianificate per mantenere Bolsonaro al potere. In particolare Braga Netto avrebbe contattato su Whatsapp il padre di Cid, Mauro Cesar Lourena, e la moglie Gabriela.
    Nonostante ciò, in una deposizione Cid aveva ricostruito il ruolo di Braga Netto, indicando che fu lui a ottenere un finanziamento da parte di imprenditori dell'agribusiness e a consegnare il denaro ai quattro militari delle forze speciali incaricati del piano - poi sfumato - per l'assassinio del presidente Luiz Inacio Lula da Silva e del suo vice Geraldo Alckimin. (ANSA).
   

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