Per la prima volta da quando è esplosa la crisi che coinvolge i Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nella morte di due pescatori indiani al largo del Kerala, l'India ha ammesso che "sta valutando una proposta del governo italiano per il reperimento di una soluzione consensuale" della vicenda. L'ammissione, giunta quando ormai nessuno più lo sperava dopo il secco 'no' della Corte Suprema alle istanze di Latorre e Girone, è emersa venerdì da una risposta scritta ad una interrogazione parlamentare.
Oggi l'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, è partito all'inizio del pomeriggio locale da New Delhi per Roma, dopo la decisione della Farnesina di richiamarlo per consultazioni sugli ostacoli per una positiva soluzione della vicenda dei Fucilieri. Dovrebbe trattarsi di un periodo di permanenza in Italia di breve durata.
In un'intervista a RaiNews24 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni venerdì si è mostrato prudente, confermando che c'è in corso da mesi un dialogo tra i due governi per risolvere e dare un contributo politico, che tuttavia ha avuto finora "un raccolto deludente". "Se l'accordo è quello che abbiamo visto l'altro giorno non andiamo molto lontano. Mi auguro nei prossimi giorni si trovino strade diverse", ha detto stasera rispondendo ad una domanda proprio sull'esistenza o meno di una proposta italiana.
La posizione del fuciliere Girone è per noi motivo di "angosciosa preoccupazione", ha detto il ministro degli Esteri alle commissioni Esteri e Difesa, ribadendo "l'irritazione del governo italiano" per le decisioni prese dalla Corte Suprema indiana che ha respinto richieste "umanitarie" per i due marò. Le autorità indiane, ha sottolineato, hanno accumulato una serie "incredibile di rinvii".
"Siamo delusi ed irritati per la decisone della Corte suprema indiana sui due marò. Le nostre istanze erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso", ha spiegato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. Salvatore Girone, ha aggiunto, "è in India da quasi tre anni, la sua detenzione crea disagio ed è in cima ai nostri pensieri. Il Governo metterà in atto tutte le misure possibili per rimediare".
Nella vicenda dei due marò sono in gioco "principi irrinunciabili di sovranità internazionale" e l'Italia ha l'obbligo di reagire" di fronte alle decisioni delle autorità indiane, ha detto Gentiloni sottolineando: "mi auguro" che "sia una reazione ferma e unitaria". "In questo momento difficile occorre dare una risposta forte e unitaria, abbiamo bisogno di unità", ha ribadito anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it