Le indagini in corso per la brutale uccisione di una giovane donna la settimana scorsa a Kabul con la falsa accusa di aver oltraggiato il Corano hanno portato oggi all'esonero del portavoce della polizia della capitale e all'arresto di altre persone implicate nella vicenda. Lo riferiscono i media a Kabul. Il ministero degli Interni ha intanto comunicato che vi sono stati altri arresti fra i responsabili materiali e morali del linciaggio: il numero è salito a 42, fra cui 20 poliziotti e 22 civili
ilitanti per i diritti umani afghani sono scesi in piazza oggi a Kabul ed Herat City (Afghanistan occidentale) chiedendo "giustizia per Farkhunda", la ragazza di 27 anni linciata e poi bruciata vicino ad una moschea da una folla inferocita che la accusava ingiustamente di avere oltraggiato copie del Corano. In entrambe le manifestazioni, riferisce il portale di notizie Khaama Press, i partecipanti hanno chiesto a gran voce al governo di punire severamente gli autori del delitto ed hanno mostrato cartelli con la foto della donna con il volto coperto di sangue poco prima di essere uccisa. Intanto Amnesty International ha diramato un comunicato in cui sollecita il governo di unita' nazionale a far processare sia le persone coinvolte nell'omicidio sia gli agenti della polizia che hanno assistito ad esso senza intervenire.
La brigata criminale ha arrestato undici persone, presumibilmente responsabili di aver arringato la folla che ha linciato Farkhunda, mentre il ministero dell'Interno ha sospeso dal servizio 13 poliziotti, fra cui il responsabile del commissariato interessato alla vicenda. Da parte sua il presidente della repubblica Ashraf Ghani, prima di partire sabato per gli Usa, ha disposto la costituzione di una speciale commissione investigativa composta da 12 membri che dovra' presentare un rapporto sull'accaduto al palazzo presidenziale.
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