Da 100 a mille volte più potente delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e molto più compatte e "trasportabili". Sono le bombe a fusione termonucleare, più comunemente conosciute come bombe all'idrogeno o 'bombe H' che sono di fatto standard oggi negli arsenali delle potenze nucleari mondiali.
"La bomba termonucleare - spiega all'ANSA Vanni Antoni, direttore dell'Istituto Gas Ionizzati del Cnr - è un'arma che usa l'energia dirompente che scaturisce da una 'fissione' nucleare, usata nelle 'normali' bombe atomiche, che innesca una 'fusione' nucleare che a sua volta rilascia una enorme quantità di energia in modo esplosivo". In pratica nella 'Bomba H' viene usata come innesco una bomba atomica con uranio 235 o plutonio 239, che porta alla fusione termonucleare di isotopi dell' idrogeno, come il trizio e il deuterio. Le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita a una potentissima esplosione nucleare, che viene misurata in megatoni, cioè in milioni di tonnellate equivalenti di tritolo. L'intero processo dura nell'ordine di poche centinaia di nanosecondi.
L'esplosione termonucleare produce un'onda di calore che può arrivare a milioni di gradi centigradi nel punto 'zero', seguita da un'onda d'urto che può raggiungere diversi chilometri e oltre all'emissione di radiazioni, produce anche una potente onda elettromagnetica.
Il concetto di arma termonucleare è stato sviluppato per la prima volta dagli scienziati americani Edward Teller e Stanislaw Ulam, che nel 1951 hanno messo a punto i primi ordigni. La bomba all'idrogeno, al contrario della bomba a fissione, che 'spacca l'atomo', non è mai stata usata in azioni belliche. Il primo test è stato fatto negli Usa l'1 novembre 1952, con la 'Ivy Mike'. L'Unione Sovietica ha sperimentato il suo primo ordigno 'H' il 12 agosto successivo, seguita da Gran Bretagna, nel 1957, Cina, nel 1967 e Francia nel 1968.
La terrificante potenza sviluppabile dalla bomba termonucleare, che teoricamente non ha limiti, rispetto al tipo a fissione, è stata dimostrata dall'Urss in un test nucleare del 1961 sull'isola artica di Novaia Zemlya, con la bomba 'Zar' da 50 megatoni, che ha liberato un'energia pari a 3.125 volte quella di 'Little Boy' lanciata su Hiroshima nel 1945. Rispetto alle bombe nucleare 'originarie', la bomba H consente poi una notevole miniaturizzazione nonostante la potenza che può andare dai pochi chilotoni delle armi tattiche alle decine di megatoni delle testate multiple dei missili intercontinentali. Oltre a Usa, Russia, Cina, Regno Unito e Francia, potrebbe avere armi termonucleari anche Israele, visitato da Edward Teller più volte negli anni Sessanta, ma non hanno mai condotto test nucleari. Quelli invece fatti da India e Pakistan, nonostante quanto hanno dichiarato i due governi, secondo gli esperti non sarebbero stati abbastanza potenti da confermare l'uso di ordigni termonucleari, come nel caso dell'esperimento nordcoreano odierno.
La 'bomba H', fino a mille volte più potente di Hiroshima
Primo test con 'Ivy Mike' nel '52. 'Zar' sovietica la più potente