Asia

Onu, contro Rohingya pulizia etnica

Alto Commissario diritti umani, esercito fermi operazioni

Redazione Ansa

Le operazioni militari in Birmania contro la minoranza musulmana dei Rohingya "appaiono come un chiaro esempio di pulizia etnica". Lo denuncia l'Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein, che si è appellato al governo birmano perché ponga fine alle sue "crudeli operazioni militari". Lo rende noto la Bbc.


    "In Myanmar, un'altra brutale operazione di sicurezza è in corso nello Stato Rakhine e questa volta, apparentemente su una più ampia scala", ha affermato Zeid. L'operazione, apparentemente in reazione agli attacchi del 25 agosto contro la polizia, è "chiaramente sproporzionata e priva di rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale". "In Myanmar, un'altra brutale operazione di sicurezza è in corso nello Stato Rakhine e questa volta, apparentemente su una più ampia scala", ha affermato Zeid in un intervento pronunciato in apertura della 36esima sessione del Consiglio Onu per i diritti umani. L'operazione, apparentemente in reazione agli attacchi del 25 agosto contro posti di polizia, è "chiaramente sproporzionata e priva di rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale", ha detto Zeid. "L'anno scorso avevo ammonito che il modello di violazioni dei diritti umani contro i Rohingya suggeriva un attacco diffuso o sistematico contro la comunità, verosimilmente equivalente a crimini contro l'umanità, se così stabilito da un tribunale. Poiché il Myanmar ha rifiutato l'accesso agli esperti di diritti umani, la situazione attuale non può essere ancora pienamente valutata, ma sembra un esempio da libro di testo sulla pulizia etnica", ha detto Zeid.

Il Dalai Lama ha intanto sostenuto che di fronte alla tragedia che è in corso nello Stato di Rakhine, in Birmania, "Lord Buddha avrebbe sicuramente aiutato i rohingya" musulmani in fuga. In visita ieri nella contea di Londonderry, in Ulster, per le celebrazioni del 20/o anniversario della organizzazione umanitaria 'Children in Crossfire', la guida spirituale dei tibetani in esilio si è riferito davanti ad un pubblico di 1.000 persone a quanto accade in Birmania. Quella gente - ha osservato rispondendo alla domanda di un giornalista - che in qualche modo sta attaccando alcuni musulmani, ecco dovrebbe ricordare che Buddha, in simili circostanze avrebbe senza alcun dubbio aiutato quei poveri musulmani". "Io la vedo così - ha concluso - e per questo provo tanta,tanta tristezza"

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