Asia

Calciatrice afghana 'campionessa Unesco'

Nadia Nadim è figlia di un generale ucciso dai talebani

Redazione Ansa

La calciatrice afghana Nadia Nadim, attaccante della squadra femminile del Paris Saint-Germain e della nazionale danese, è stata nominata Campione dell'Unesco per l'educazione delle ragazze e delle donne. La sua nomina è avvenuta da parte della Direttrice Unesco, Audrey Azoulay, nell'ambito del lancio della campagna di sensibilizzazione 'La sua istruzione, il nostro futuro' che vuole sostenere progetti per migliorare la formazione delle donne nel mondo e accelerare la parità di genere. La storia di Nadia Nadim è di per sé un manifesto per incoraggiare un maggiore impegno verso l'educazione femminile. Nata a Kabul, in Afghanistan, nel 1988, dopo che il padre Rabani, generale dell'esercito afgano, nel 2000, viene sequestrato e giustiziato nel deserto dai Talebani, la sua famiglia lascia il Paese e, dopo essere passata prima per il Pakistan e poi per l'Italia, giunge in Danimarca, nazione in cui si stabilisce e di cui ha preso la cittadinanza. Qui comincia la sua carriera di calciatrice

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