Asia

Wang Yi, nuovo capo della diplomazia di Pechino

Dopo la rimozione di Qin Gang, che aveva scatenato speculazioni

Redazione Ansa

   Wang Yi, attuale capo della Commissione per gli affari esteri del Partito comunista cinese, prenderà il posto del ministro degli Esteri Qin Gang, rimosso dal suo incarico. Lo riferiscono i media statali di Pechino. Wang, il diplomatico di più alto livello in Cina, era già stato ministro degli Esteri dal 2013 al 2022 e attualmente si trova in Sudafrica per partecipare al vertice Brics.

   I media statali di Pechino hanno informato oggi della rimozione di Qin, dopo che non compariva in pubblico da quattro settimane: il 17 luglio gli Usa avevano parlato di "problemi di salute" dell'ormai ex ministro. La prolungata assenza dalla scena pubblica del 57enne ormai ex ministro degli Esteri Qin Gang, considerato molto vicino al presidente Xi Jinping, aveva suscitato ogni sorta di speculazioni sul fatto che fosse finito sotto inchiesta o caduto in disgrazia. Il ministero degli Esteri cinese aveva inizialmente attribuito la responsabilità a "motivi di salute", ma si era poi rifiutato di fornire ulteriori elementi, nonostante le ripetute domande dei media.

   L'agenzia statale Xinhua ha reso noto che il massimo organo legislativo cinese ha votato per rimuovere Qin dall'incarico e sostituirlo con Wang Yi, ma senza fornire una motivazione. Qin non si vede in pubblico dal 25 giugno, quando ha incontrato a Pechino il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko. La sua assenza da un vertice di alto livello dell'Asean in Indonesia due settimane dopo, per la quale sono stati addotti motivi di salute, ha ulteriormente alimentato speculazioni, assieme a voci online che lo davano sotto inchiesta per una presunta relazione con un'importante presentatrice televisiva.

   Molti degli impegni di Qin sono stati assunti nell'ultimo mese da Wang, il massimo diplomatico cinese, che guida la politica estera del Partito comunista e capo dello stesso Qin nella gerarchia del governo. Tuttavia, nonostante la rimozione dall'incarico di ministro degli Esteri, Qin "mantiene la sua posizione più alta come consigliere di Stato", ha twittato Neil Thomas dell'Asia Society Policy Institute, un think tank statunitense. "Quindi - ha aggiunto - non sono sicuro al 100% che si tratti di un'epurazione"

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