Asia

Afghanistan, apre il primo orfanatrofio pubblico per bambine

Il progetto delle ong italiane Otb Foundation e Nove CH a Kapisa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - In Afghanistan, secondo il rapporto dell'Ipc, il sistema di classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare, 3,2 milioni di bambini sotto 5 anni sono gravemente malnutriti. Due su tre - più di 13 milioni - hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari e, secondo una recente pubblicazione di Save the Children, nel corso del 2024 circa 7,8 milioni di bambini non avranno abbastanza da mangiare.
    La necessità di luoghi sicuri come gli orfanotrofi è sempre più importante in questo contesto dove prevalgono povertà e insicurezza, perché gli orfanotrofi svolgono un ruolo cruciale nel sollevare le famiglie che vivono in estrema povertà e non possono permettersi di provvedere ai bisogni primari dei loro figli, garantendo accoglienza, istruzione e accesso alle cure.
    Un'isola di salvezza per non soccombere a fame, violenza, matrimoni precoci, abusi domestici, lavoro minorile.
    Per questo, già nel 2022, Nove Caring Humans - una delle poche ong italiane ancora operative in Afghanistan - e Otb Foundation hanno investito risorse e fondi per riattivare l'orfanotrofio pubblico maschile di Kapisa, la più piccola provincia ma densamente popolata afghana a nord est di Kabul. Da allora la struttura è diventata un rifugio sicuro per oltre 50 bambini che hanno ora la possibilità di crescere serenamente.
    Ora il progetto sarà esteso, aprendo il primo orfanotrofio pubblico femminile nel Paese governato dal regime dei talebani.
    'Durante le nostre missioni nella provincia di Kapisa abbiamo incontrato donne disperate che, inginocchiate davanti all'orfanotrofio maschile sostenuto da Nove e Otb Foundation, imploravano di accogliere le loro figlie', racconta Susanna Fioretti, presidente di Nove Caring Humans. Da questo è nata la decisione di estendere il supporto a bambine e adolescenti 'Fame, freddo, lavoro minorile e varie forme di abuso sono all'ordine del giorno per bimbi e giovani. Otb Foundation - dice la vicepresidente della ong Arianna Alessi - continua a sostenere questo Paese in difficoltà cercando di dare speranza alle richieste di ingresso a tutte le famiglie che arrivano nel nostro orfanotrofio, nuclei dove le donne sono le sole che si occupano del sostentamento famigliare'.
    Il progetto è sostenuto anche attraverso la vendita di una t-shirt Jil Sander in edizione limitata disponibile nei negozi diretti del brand presenti in Europa e online a partire da oggi.
    Il 50% del prezzo di vendita di ogni t-shirt 'Jil Sander for Otb Foundation' verrà usato per sostenere l'orfanotrofio femminile di Kapisa. 'Per tante bambine di Kapisa l'orfanotrofio è l'unica possibilità di studiare e di mangiare tutti i giorni, è la sola speranza per non soccombere alla violenza e ai matrimoni precoci. Con l'aiuto di Otb Foundation - dice ancora Fioretti - abbiamo subito accolto la proposta del ministero degli Affari Sociali di aprire un orfanotrofio femminile'.
    Le statistiche dell'Unicef mostrano come nel 2023 il 38,9% delle ragazze in Afghanistan erano soggette a matrimoni precoci: ragazze costrette a sposarsi giovanissime, private di infanzia e istruzione e delle prospettive di un futuro autonomo. 'Le 50 ragazze che risiedono nella nuova struttura di Kapisa - dice Alessi - ricevono alloggio e cibo e hanno accesso a istruzione, assistenza sanitaria e sostegno emotivo. Una assistenza globale che consente loro di liberarsi dal ciclo di povertà e sfruttamento che spesso accompagna il matrimonio precoce'.
    Fame e malnutrizione hanno ricadute molto gravi sulla salute dei bambini, possono causare effetti duraturi sul loro sviluppo fisico e cognitivo, oltre ad avere un forte impatto psicologico.
    Per questo è previsto un servizio di assistenza psicologica, una specialista che valuti regolarmente le condizioni e il benessere dei minori, offrendo terapie di gruppo e individuali.
    L'orfanotrofio assume anche la funzione essenziale di salvare le famiglie, perchè non recide il rapporto fra i bambini e i loro genitori in stato di assoluta indigenza. Ma anzi, quando è possibile, promuove visite e incontri. (ANSA).
   

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