"La dittatura è caduta" e ora l'Ucraina "vede il sole e il cielo", ma non è finita: "rimanete in piazza, fino alla fine". La 'Giovanna D'Arco' di Kiev, come ama definirsi Iulia Timoshenko, ha sparato subito una bordata contro l'antico nemico Viktor Ianukovich, 'fuggito' da Kiev e destituito di fatto dal Parlamento ucraino.
La sua liberazione era nell'aria, dopo che ieri la Rada aveva emendato il codice penale e al codice di procedura penale che depenalizzando il reato di abuso d'ufficio per il quale la Timoshenko fu condannata a sette anni di reclusione nell'ottobre del 2011 in un processo che molti osservatori ritengono di matrice politica. Dopo il voto, i deputati dell'opposizione hanno urlato "Iulia libera! Iulia libera!". "La dittatura è caduta. E non è caduta non grazie ai politici e ai diplomatici, ma grazie a coloro che sono scesi in strada riuscendo a proteggere le loro famiglie e il loro Paese", ha tuonato la Timoshenko appena libera. "Ora - ha aggiunto - dobbiamo fare di tutto per assicurare che i manifestanti non siano morti invano". Arrivata a Kiev ha deposto dei fiori per onorare i morti di Kiev che considera "i miei eroi". Poi l'accoglienza trionfale di piazza Indipendenza, con l'ex premier che su una sedia a rotelle e in lacrime ha gridato "Ucraina libera!". "Gli eroi non muoiono mai, saranno sempre la nostra ispirazione", ha aggiunto: "Questa è la vostra vittoria, avete rimosso il cancro del Paese". E' c'è da prenderla sul serio, questo è solo l'inizio di una battaglia dai contorni oscuri, con il gigante russo che non ha ancora fatto sentire la sua voce
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