Sale pericolosamente la tensione tra Russia e Nato sullo sfondo dell'aggravarsi della guerra in Ucraina, alla vigilia di due vertici cruciali come quello dell'Alleanza e quello della Ue sulle nuove sanzioni contro Mosca. La Russia ha ammonito che entro fine anno rivedrà la sua dottrina militare alla luce delle nuove minacce, tra cui la crisi ucraina e l'annunciato potenziamento della Nato a est. "E' la prova della volontà dei leader degli Usa e della Nato di continuare la loro politica di deterioramento delle relazioni con Mosca", ha accusato il vice segretario del consiglio di sicurezza russo, Mikhail Popov.
Il Cremlino promette così di rispondere all'intenzione dell'Alleanza di adottare nel summit del 4-5 settembre nel Galles un piano per dislocare una forza di intervento rapido nei Paesi baltici e in alcuni Paesi dell'Europa orientale che si sentono minacciati dal comportamento aggressivo della Russia in Ucraina. Secondo fonti americane e Nato, si tratterebbe di 4000 uomini capaci di rispondere in 48 ore. Senza violare l'accordo Nato-Russia del 1997, che vieta basi permanenti nell'Europa centro-orientale.
Ma è quanto basta per provocare la Russia su quella che resta la sua linea rossa, ossia evitare l'accerchiamento della Nato. Del resto se Mosca è intervenuta in Crimea, annettendola, e nell'est ucraino è prima di tutto per evitare che Kiev entri nell'Alleanza, come ha dichiarato invece di voler fare nei giorni scorsi rinunciando alla sua neutralità. La visita di Obama domani in Estonia per mettere in guardia Putin dal prendersela con un Paese membro dell'Alleanza non farà che acuire le tensioni.
Così come "l'esercitazione" su larga scala con centinaia di militari di nove Paesi Nato - tra cui l'Italia, con i parà della Folgore - cominciata oggi tra Polonia, Germania e Stati baltici. L'esercitazione 'Steadfast Javelin II', che proseguirà fino a lunedì prossimo, è stata pensata proprio per rassicurare i paesi dell'Europa orientale, ha fatto sapere la Nato. Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, neo capo della diplomazia europea, ha intanto annunciato che venerdì si deciderà sulle nuove sanzioni Ue contro Mosca. E ha condiviso le dure parole del presidente tedesco Joachim Gauck sul fatto che la Russia ha messo fine di fatto alla partnership strategica con l'Europa.
Sui rapporti con Bruxelles è sceso anche il gelo del Cremlino verso il presidente della Commissione Barroso, 'reo' di aver violato la riservatezza di una telefonata con Putin divulgando una frase minacciosa del leader russo, che gli avrebbe detto di potersi prendere Kiev in due settimane. Una frase "estrapolata dal contesto" e con "un significato totalmente diverso", secondo il Cremlino, che si è detto pronto a diffondere la registrazione del colloquio per eliminare il "fraintendimento".
Ma per ora Barroso non ha "nulla da aggiungere", secondo un portavoce della Commissione. Intanto nell'est ucraino si continua a combattere, anche se con minore intensità. Kiev ha ammesso che nelle ultime 24 ore ha perso 15 soldati, mentre 49 sono rimasti feriti. Ormai il bilancio complessivo delle vittime è salito a circa 2600 persone, mentre quello degli sfollati interni ed esterni ha superato il milione, secondo l'ultimo bilancio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Kiev chiede aiuti militari a Nato e Occidente, ma secondo il premio Nobel per la pace Lech Walesa "questo potrebbe portare ad una guerra nucleare".
Il Paese intanto continua ad affondare, con una caduta del pil del 6,5% prevista per quest'anno e una inflazione al 19%, tanto che oggi il Fmi ha riconosciuto che il suo piano di salvataggio di 17 miliardi di dollari potrebbe non essere sufficiente alla luce della prosecuzione e dell'aggravamento del conflitto ad est. L'Ucraina cerca intanto di rafforzare la sua autonomia energetica in vista di un inverno senza il gas russo: oggi sono partite le prime forniture di gas dalla Slovacchia con il 'reverse flow', ossia con gas russo venduto all'Europa e reindirizzato in senso inverso all'Ucraina.
Ma la capacità massima del gasdotto è di 10 miliardi di metri cubi l'anno, un quinto del fabbisogno ucraino. Kiev ha già cominciato a risparmiare, annunciando interruzioni temporanee dell'energia.
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