Decine di migliaia di persone, a bordo di autobus, auto e altri mezzi, stanno confluendo al cimitero-memoriale di Potocari, in Bosnia orientale, per partecipare alla commemorazione delle vittime del genocidio di Srebrenica del 1995, quando 8.372 musulmani della zona furono sterminati tra l'11 e il 13 luglio dopo la caduta nelle mani dei serbo-bosniaci della "area protetta" dell'Onu.
Nel corso della cerimonia funebre guidata dal capo della comunità islamica bosniaca, accanto alle 6.377 vittime finora sepolte, verranno inumati i resti di altre 127 vittime esumate dalle fosse comuni e identificate nel corso dell'ultimo anno con il metodo del Dna. Di essi solo 11 scheletri sono completi: le ossa degli altri sono disperse in più fosse comuni a causa dei trasferimenti, spesso per mezzo di bulldozer, fatti alla fine della guerra (1992-95) da militari e poliziotti serbi nel tentativo di occultare le prove del massacro.
Ieri sera sono giunti a Potocari anche i 7.000 partecipanti della Marcia della pace, che in tre giorni hanno percorso all'incontrario la marcia, attraverso i boschi, dei 15 mila uomini di Srebrenica in fuga verso Tuzla, dove solo in pochi arrivarono.
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