È salito a 11 il numero delle persone attualmente in stato di fermo in Turchia per i loro legami con Mevlut Mert Altintas, il poliziotto che lunedì ha ucciso l'ambasciatore russo ad Ankara, Andrei Karlov. Lo riporta l'agenzia statale Anadolu. Tra queste, ci sono i genitori e la sorella del killer, fermati poco dopo l'agguato, insieme ad altri familiari. Secondo gli investigatori turchi, gli elementi emersi finora fanno ipotizzare un coinvolgimento della presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Una tesi rilanciata anche dal presidente Recep Tayyip Erdogan "i legami principali ci mostrano chiaramente che è stato un membro dell'organizzazione terroristica Feto".
Le indagini sono state affidate a un team di 120 esperti dell'antiterrorismo turca, tra cui anche alcuni interpreti per favorire il coordinamento con la squadra di 18 investigatori giunta ieri da Mosca.
L'ala siriana di al Qaida smentisce ogni legame con l'omicidio dell'ambasciatore russo in Turchia. Interpellato dall'ANSA, Muhammad al Ansari, uno dei portavoce di Jabhat Fath al Sham, la sigla che raccoglie i qaidisti siriani, ha affermato che "quanto diffuso oggi da alcuni media è falso" e che il gruppo Jabhat Fath al Sham "non è legato in alcuno mondo all'uccisione dell'ambasciatore russo".
Vladimir Putin domani sarà presente alla cerimonia funebre in ricordo dell'ambasciatore russo nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore e a celebrarli sarà il patriarca di Mosca Kirill.