Pawel Adamowicz non ce l'ha fatta. Pugnalato ieri sera mentre parlava da un palco ad una piazza gremita per una serata di beneficenza, il sindaco di Danzica è morto oggi, nel policlinico della sua città, dopo un lungo intervento chirurgico: vi era stato sottoposto un uomo in condizioni disperate, in piena notte. La Gazeta Wyborcza è stata la prima a parlare di "delitto politico", maturato nel "clima di odio e di ostilità" che segna la politica polacca di oggi. La responsabilità pesa su chi sta al potere, è la sentenza.
E l'omicidio di uno dei politici più popolari del Paese, che si spendeva per una città aperta e solidale, contro la chiusura del governo attuale, ha scosso non solo la Polonia di Kaczynski ma tutta Europa.
Il rammarico per l'umore generale in cui si svolge quotidianamente il dibattito pubblico torna infatti nelle parole di molti politici, a partire dal presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: "Sta riemergendo un clima di odio in troppe dichiarazioni e in troppe polemiche politiche in molti paesi della nostra Unione europea", ha detto. "Dobbiamo tornare ad avere un linguaggio diverso. L'odio non è un valore compatibile con l'Unione europea". L'appello esplicito è ad "abbassare i toni". Donald Tusk rimpiange "un uomo di solidarietà e libertà, un europeo e un buon amico". E in Italia la più ferma condanna della violenza arriva sia dal ministro Matteo Salvini, sia dal Movimento 5 Stelle: "Questo episodio dimostra che bisogna tenere alta la guardia in tutta Europa contro ogni fanatismo", per la delegazione del Movimento al parlamento europeo.
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