(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Nove persone su dieci in almeno 70
Paesi a basso reddito rischiano di non potersi vaccinare contro
il Covid-19 il prossimo anno perché la maggior parte dei vaccini
in arrivo sono stati acquistati dall'Occidente.
Questo nonostante Oxford-AstraZeneca si sia impegnata a fornire
il 64% delle sue dosi alle persone nei Paesi in via di sviluppo.
E' quanto denuncia People's Vaccine Alliance, organizzazione che
raggruppa Amnesty International, Frontline AIDS, Global Justice
Now and Oxfam.
Mentre le prime persone vengono vaccinate nel Regno Unito,
l'organizzazione avverte che gli accordi conclusi dai governi
dei Paesi ricchi lasceranno quelli poveri in balia della
pandemia. I Paesi ricchi con appena il 14% della popolazione
mondiale si sono assicurati il 53% dei vaccini già pronti. Il
Canada ha acquistato più dosi di qualsiasi altra popolazione,
abbastanza per vaccinare ogni canadese cinque volte, sostiene
People's Vaccine Alliance. "A nessuno dovrebbe essere impedito
di ottenere un vaccino salvavita a causa del Paese in cui vive o
della quantità di denaro che ha in tasca", ha affermato Anna
Marriott, responsabile delle politiche sanitarie di Oxfam,
riferisce il Guardian online "Ma a meno che qualcosa non cambi
radicalmente, miliardi di persone in tutto il mondo non
riceveranno un vaccino sicuro ed efficace per il Covid-19 negli
anni a venire".
Le forniture del vaccino Pfizer/BioNTech, approvato nel Regno
Unito la scorsa settimana, andranno quasi tutte ai Paesi ricchi:
il 96% delle dosi, infatti, è stato acquistato dall'Occidente.
Anche il vaccino Moderna, con un'efficacia del 95%, andrà
esclusivamente nei Paesi ricchi. I prezzi di entrambi i vaccini
sono alti e l'accesso per i Paesi a basso reddito sarà
complicato dalle temperature ultra basse alle quali devono
essere conservati, denuncia ancora People's Vaccine Alliance.
(ANSA).
Covid: 9 su 10 in Paesi poveri rischiano di non vaccinarsi
People's Vaccine Alliance, la maggior parte dosi nell'Occidente