(ANSA) - ROMA, 16 APR - "L'Azerbaigian ha restituito tutti i
prigionieri di guerra armeni all'Armenia, come concordato nella
dichiarazione trilaterale del 10 novembre 2020" che ha posto
fine al conflitto. Lo afferma in una nota l'ambasciatore azero
in Italia, Mammad Ahmadzada, rispondendo alle accuse mosse da
Erevan secondo cui, appunto, Baku non avrebbe restituito tutti i
prigionieri.
"Un mese dopo la fine del conflitto - aggiunge l'ambasciatore
Ahmadzada - l'Armenia ha inviato nel territorio dell'Azerbaigian
un gruppo di sabotaggio con l'obiettivo di commettere atti di
terrorismo. Tale gruppo si è reso colpevole dell'uccisione di
civili e militari azerbaigiani. I membri di tale gruppo sono
stati catturati e sono attualmente detenuti in Azerbaigian, ma,
in considerazione di quanto esposto, non sono e non possono
essere considerati prigionieri di guerra ai sensi del diritto
internazionale umanitario".
Nei giorni scorsi l'Armenia ha denunciato anche l'apertura a
Baku del Parco dei Trofei Militari in cui vengono mostrati
"manichini che rappresentano i militari delle forze armate
armene, tutti presentati in stato di degrado e di umiliazione",
e gli effetti personali di soldati armeni, compresi gli elmetti
di soldati uccisi. In merito a questo argomento, l'ambasciatore
dell'Azerbaigian ha affermato che è "pratica diffusa in ogni
stato celebrare con musei, parate o altro le vittorie militari",
mentre a suo dire i manichini intendono dimostrare
"l'atteggiamento disumano della leadership militare armena nei
confronti dei propri soldati durante le operazioni militari".
L'ambasciatore dell''Azerbaigian invita infine "a rivolgere
la propria attenzione alle testimonianze dei maltrattamenti dei
prigionieri di guerra azerbaigiani e dei detenuti civili da
parte dell'Armenia, nonché agli oltre quattromila azerbaigiani
dispersi durante il periodo del conflitto, sui quali l'Armenia
non fornisce alcuna informazione". (ANSA).
Azerbaigian, 'rilasciati tutti prigionieri di guerra armeni'
'Detenuti sono membri gruppo sabotaggio inviato dopo conflitto'