(ANSAmed) - BELGRADO, 23 SET - Situazione sostanzialmente
tranquilla ma sempre carica di tensione al confine fra Kosovo e
Serbia, dove per il quarto giorno i manifestanti serbi bloccano
i valichi di Jarinje e Brnjak per protesta contro l'obbligo del
cambio di targa per i veicoli in entrata dalla Serbia.
I due posti di frontiera sono bloccati da una lunga fila di
camion, ruspe, pneumatici e altro materiale che impediscono il
regolare passaggio dei veicoli.
L'unico posto di confine aperto alle auto e ai camion è
quello di Merdare. I manifestanti - tenuti a bada da un
massiccio schieramento di reparti speciali armati della polizia
kosovara, appoggiati da mezzi blindati - hanno trascorso
un'altra notte al freddo e sotto le tende per presidiare le loro
postazioni e protestare per quella che viene ritenuta una
decisione unilaterale e provocatoria di Pristina, per la quale
dal 20 settembre tutti i veicoli che entrano dalla Serbia e
circolano in Kosovo devono cambiare la targa serba con una
kosovara provvisoria, al costo di 5 euro e valida due mesi. Ciò,
sostiene il premier Albin Kurti, per il 'principio di
reciprocità' e in risposta a un analogo obbligo che hanno i
veicoli kosovari in entrata in Serbia.
Una situazione che ha irrigidito ulteriormente le posizioni
delle parti già molto distanti, gettando nuove ombre sul
prosieguo del dialogo facilitato dalla Ue. (ANSAmed).
'Guerra delle targhe' in Kosovo, prosegue protesta dei serbi
Bloccati due posti di confine. Calma ma alta tensione