(ANSA) - ROMA, 05 NOV - La Piattaforma del Consiglio d'Europa
per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei reporter ha
indicato come una potenziale "intimidazione" le querele per
diffamazione in sede civile nei confronti del giornalista
italiano Lorenzo Tondo, corrispondente del Guardian per l'Italia
meridionale, presentata dal sostituto procuratore di Palermo,
Calogero Ferrara.
All'origine della vicenda - ricorda il Guardian -c'è il caso
giudiziario di un eritreo, accusato di essere uno dei principali
organizzatori del traffico di migranti dalla Libia.
Secondo l'organismo del Consiglio d'Europa, il 18 ottobre il
cronista del Guardian ha ricevuto notifica della prima udienza
del suo processo, fissata il 2 febbraio prossimo, in due cause
civili promosse contro di lui dal magistrato per un post su
Facebook e alcuni articoli pubblicati sul quotidiano britannico.
Il procedimento, afferma la Piattaforma, gli impedisce per
questioni di opportunità di seguire il processo d'appello sul
'caso Mered', iniziato il 27 ottobre. Oltre a Tondo, dopo un
tentativo di mediazione tra le parti, il magistrato ha citato in
giudizio Repubblica e la sua giornalista Romina Marceca.
La segnalazione del caso alla Piattaforma europea è stata
promossa dalla Federazione europea dei giornalisti (Efj) e
inserita nella categoria "persecuzioni e intimidazioni nei
confronti dei giornalisti" attribuibili allo stato.
Contattato dal Guardian, il pm ha dichiarato di aver chiesto
al suo legale di commentare la vicenda. (ANSA).
Consiglio Europa, querela pm a cronista Guardian è intimidazione
Tondo denunciato per diffamazione per inchieste sul 'caso Mered'