"I primi dieci anni nell'Unione europea per la Croazia sono stati anni fantastici, un decennio di sviluppo in tutti i campi". Lo ha detto oggi il primo ministro croato, il conservatore Andrej Plenković, in occasione del decimo anniversario dell'adesione della Croazia all'Ue, il primo luglio 2013.
Plenković ha ricordato che dal primo gennaio di quest'anno la Croazia è entrata a far parte anche dell'eurozona e dell'area Schengen. "Non possiamo essere più nel nucleo europeo di quanto lo siamo già". La Croazia è ora tra i quindici Paesi del mondo che fanno parte della NATO, Ue, Schengen e dell'euro.
"Per questi successi determinante è stata la nostra costante politica europeista, soprattutto dell'Unione democratica croata (HDZ, conservatori) come principale partito nelle coalizioni di governo, e tutte le riforme che abbiamo intrapreso in questi anni", ha aggiunto Plenković che è alla guida del governo di Zagabria da sette anni.
"Dobbiamo fare ancora molto in diversi settori, ma lo stesso vale anche per altri Paesi", ha dichiarato ricordando che in questo decennio la Croazia ha ricevuto 25 miliardi di euro dai fondi comunitari, che hanno significato molto per il progresso del Paese. Parlando delle crisi che ha dovuto affrontare la Ue, come la pandemia del coronavirus, la Brexit, la crisi dei migranti, gli attacchi terroristici, Plenković ha spiegato che non ci si deve illudere e che le crisi all'interno dell'Ue sono una realtà costante. "Tuttavia, esiste il principio di solidarietà che tiene uniti i membri dell'Ue, cosa questa che aiuta la Croazia, e tutti gli altri Paesi in periodi di crisi e nell'affrontare gli shock esterni", ha concluso Plenković.
La Croazia è stato l'ultimo Paese ad aderire all'Unione europea e insieme alla Slovenia è l'unico a far parte della Ue fra gli stati emersi dalla dissoluzione della ex Jugoslavia.
Plenkovic, per la Croazia fantastico primo decennio nella Ue
Bilancio molto positivo del premier, sviluppo in tutti i campi