(ANSA) - LONDRA, 09 AGO - Numerosi richiedenti asilo che si
erano rifiutati di salire a bordo del Bibby Stockholm, il mega
barcone alloggio attraccato al largo della costa del Dorset,
Inghilterra meridionale, e finito al centro di forti polemiche,
hanno cambiato idea e sono disposti a trasferirsi sulla maxi
chiatta. Lo ha detto il viceministro britannico Robert Jenrick,
il numero 2 dell'Home Office e il 'falco' incaricato del dossier
immigrazione in seno al governo Tory di Rishi Sunak. Lunedì
scorso il primo gruppo di 15 persone era salito a bordo della
Bibby Stockholm, destinata a ospitare fino a 500 migranti, ma 20
avevano rifiutato, minacciando un'azione legale, sostenuta
dall'associazione Care4Calais, contro il tipo di sistemazione
che era stata loro assegnata in particolare dopo i traumi subiti
nel viaggio via mare per raggiungere l'Inghilterra. "Abbiamo
scritto a quelle persone e, a quanto ho capito, una parte
significativa di loro ha già cambiato idea e ha accettato di
trasferirsi", ha affermato Jenrick. L'Home Office in una lettera
inviata ai migranti aveva affermato senza mezzi termini che non
era possibile scegliere un'altra sistemazione e in caso di
rifiuto sarebbe venuto meno il sostegno garantito dal sistema di
accoglienza britannico. Fra le possibili iniziative di cui si
discute nel partito di maggioranza per fermare gli sbarchi sulle
coste inglesi c'è anche una campagna per l'uscita del Regno
Unito dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, col fine
di abbandonare i vincoli da essa imposti in materia di
immigrazione e di accoglimento dei richiedenti asilo. Ipotesi
questa sostenuta dallo stesso viceministro Jenrick, secondo cui
si deve fare "tutto il necessario" per scoraggiare gli
attraversamenti della Manica. Intanto Londra si muove pure in
ambito internazionale, annunciando un accordo con Ankara per
rafforzare la cooperazione nella lotta all'immigrazione
clandestina, che prevede una più stretta collaborazione tra i
due Paesi e la creazione di un centro operativo gestito dalla
polizia turca per contrastare le reti criminali. (ANSA).
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