Europa

Riesplode la tensione nel nord del Kosovo, incontro in Ue

La miccia l'uccisione di un poliziotto

Redazione Ansa

Nel nord del Kosovo è tornata a salire pericolosamente la tensione dopo l'uccisione la notte scorsa di un poliziotto locale vittima di uno scontro a fuoco con un gruppo di uomini pesantemente armati e appoggiati da mezzi blindati. Una esplosione di tensione che annulla ancora una volta tutti gli sforzi negoziali e di mediazione, l'ultimo dei quali è stato l'ennesimo fallimento del nuovo faccia a faccia di dieci giorni fa tra il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier kosovaro Albin Kurti. Nella violenta sparatoria della notte avvenuta nel villaggio di Banjska, non lontano da Leposavic, uno dei quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba, altri due agenti kosovari sono rimasti feriti. La pattuglia era intervenuta dopo una segnalazione su un blocco stradale attuato da due camion su un ponte a Banjska. Sparatorie e scontri a fuoco sono continuati per molte ore nel corso della giornata, con 30 assalitori che si sono diretti verso un vicino monastero serbo ortodosso, suscitando caos e paura fra il personale religioso e un gruppo di fedeli serbi in visita al monastero. Secondo la polizia, negli scontri sono rimasti uccisi tre aggressori, mentre uno di essi è stato arrestato. Catturate anche altre quattro persone sospette trovate in possesso di apparecchiature per comunicazioni radio e ritenute in contatto con il gruppo di aggressori armati entrato in azione nel nord. Non hanno trovato conferma le notizie diffuse in giornata secondo cui sarebbero stati otto gli aggressori uccisi.

Oggi la situazione è tornata apparentemente alla calma ma la crisi del Kosovo sarà al centro di un incontro che si terrà con tutta probabilità oggi a Bruxelles fra gli inviati Ue e Usa, Miroslav Lajcak e Gabriel Escobar, unitamente ai consiglieri diplomatici dei governi di Francia, Germania e Italia. A riferirlo sono oggi i media serbi.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it