Europa

Dai 27 sì alla dichiarazione di Granada tranne che sui migranti

Testo ad hoc di Michel sui flussi dopo veto di Polonia-Ungheria 

Redazione Ansa

A quanto si apprende da fonti europee, la Dichiarazione di Granada è stata approvata all'unanimità in tutte le sue parti tranne che in quella relativa ai migranti, dove, a causa del veto di Polonia e Ungheria, è stata sostituita da una dichiarazione a parte del presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

"Il dibattito sull'immigrazione ha permesso di consolidare l'accordo ottenuto dai ministri dell'Interno su un primo testo che permette di organizzare meglio l'accoglienza e le procedure per chi si trova sul nostro territorio, e cioè la dimensione interna. La natura di questo testo ha creato un disaccordo di diversi Stati membri che bloccherà una dichiarazione formale a 27 e si andrà verso una dichiarazione della presidenza". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice informale di Granada. Polonia e Ungheria "hanno espresso attorno al tavolo il disaccordo che avevano già espresso a livello dei ministri, ma che non è di natura tale da bloccare una decisione a maggioranza qualificata", una decisione che "credo sia molto ponderata e permetta di andare avanti in modo molto concreto", ha aggiunto Macron.

"Sono il Primo Ministro della Repubblica di Polonia. Sono responsabile della sicurezza della Polonia e dei suoi cittadini. Pertanto, in qualità di politico responsabile, respingo ufficialmente l'intero paragrafo delle conclusioni del vertice sulla migrazione. La Polonia è e rimarrà sicura sotto il governo del PiS". Lo scrive su X il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, a margine del vertice dei leader europei a Granada.

Von der Leyen, 'attuare piano Lampedusa e Memorandum con Tunisi'

"L'intesa sul regolamento sulle crisi migratorie è stato un grande successo, che un pezzo importante del puzzle del pacchetto. Ma ci sono anche le azioni operative: nel breve periodo agiremo secondo i dieci punti di Lampedusa e nel medio attraverso il memorandum con la Tunisia. E' importante investire in questi Paesi e stabilire dei corridoi legali e umanitari" della migrazione. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen entrando al vertice Ue di Granada.

Borrell, 'sì a missioni navali, serve ok Tunisi'

"Dobbiamo pensare a un controllo delle frontiere esterne non solo nel Mediterraneo ma anche nel Sahel. E' un compito difficile ma sono pronto a considerare questa opzione. Le persone fuggono perché devono farlo o per avere più opportunità, e l'Ue deve avere una posizione comune sul dossier". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell appoggiando l'ipotesi di usare "le nostre missioni della Politica di sicurezza e di difesa comune, come quelle navali o di terra, per combattere contro i trafficanti. Ma per far questo - ha precisato - serve l'accordo della Tunisia". 

"La missione Irini era stata concepita per la Libia, ma se ora dobbiamo spostarci su un altro territorio, possiamo farlo ma abbiamo bisogno sicuramente dell'accordo di questo Paese", ha spiegato Borrell aprendo anche alla possibilità di inviare lo staff Ue nelle frontiere Sud dei Paesi nordafricano per attività di consulenza alle autorità locali.

Orban, impossibile intesa politica con noi sui migranti

"Non c'è alcuna possibilità di raggiungere alcun tipo di compromesso e accordo sulla migrazione. Politicamente è impossibile, non oggi: in generale per i prossimi anni". Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, all'arrivo al vertice di Granada polemizzando sull'intesa raggiunta al Consiglio dell'Ue sul patto sulle migrazioni dicendo di esser stato "legalmente costretto ad accettare" l'intesa.

"Questo non è un accordo sulle migrazioni, perché in precedenza avevamo deciso che l'immigrazione sarebbe stata regolata sulla base di un accordo unilaterale, cosa che è stata modificata nell'ultima riunione - ha affermato -. Polonia e Ungheria non erano soddisfatte della proposta, ma ci hanno spinto per far passare la proposta. Quindi l'Ungheria e la Polonia ne sono rimaste totalmente escluse".

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