La bambina di cinque anni accoltellata ieri nel cuore di Dublino da un uomo che ha colpito anche altri due ragazzini e un'insegnante all'uscita di una scuola elementare resta in condizioni critiche. L'attacco è avvenuto davanti all'istituto scolastico Gaelscoil Choláiste Mhuire, nella centralissima Parnell Square. L'emittente irlandese Rté riferisce che una bambina di sei anni ha riportato ferite alla testa e dovrebbe essere sottoposta a un intervento chirurgico. Un altro bambino, di cinque anni, è stato dimesso dall'ospedale. L'insegnante trentenne resta ricoverata in condizioni serie.
"Non abbiamo mai visto disordini pubblici come questi, ci sono stati 34 arresti, un agente ha riportato una ferita piuttosto grave e altri sono stati colpiti da oggetti lanciati contro di loro", ha dichiarato il commissario della polizia irlandese Garda, Drew Harris, durante una conferenza stampa questa mattina in seguito ai gravi disordini scoppiati ieri. Lo riporta l'emittente pubblica Rte. Harris ha detto che c'è stata una straordinaria esplosione di violenza, ma "è chiaro che le persone sono state radicalizzate attraverso i social media. Alcuni di loro ci sono ben noti".
L'aggressore è stato a sua volta ferito e bloccato da diversi passanti. La Garda, la polizia irlandese, ha inizialmente accantonato un'ipotetica pista terroristica; salvo poi precisare di non voler per ora escludere a priori "alcun movente" e di non confermare come certa né la versione del possibile raptus di uno squilibrato, né quella d'un attacco motivato da un qualche delirio personale. In serata sono scoppiati scontri tra la polizia e centinaia di "teppisti di estrema destra", come li ha definiti il capo della polizia, con cartelli "Irish Lives Matter" e bandiere irlandesi. Diverse auto, anche della polizia, sono andate a fuoco e un negozio Foot Locker in O'Connell Street è stato saccheggiato. Le tensioni sono esplose dopo che per ore sui social circolavano indiscrezioni secondo cui l'assalitore sarebbe un algerino, finito in passato nei radar degli investigatori irlandesi.
La dinamica dell'aggressioneTutto si è consumato nel primo pomeriggio, dopo la fine delle lezioni, all'ora d'uscita dall'istituto scolastico, la Gaelscoil Choláiste Mhuire, nella centralissima Parnell Square. Stando al racconto di chi ha assistito al raid, l'uomo armato di coltello, un 50enne, che si è scagliato dapprima contro la donna - "un'insegnante eroina" di poco più di 30 anni, nella descrizioni riprese dai media -, poi contro tre bambini attorno ai 6 anni d'età. Finché non è stato circondato e atterrato ancor prima dell'arrivo degli agenti che, nel giro di qualche minuto, lo hanno preso in custodia, come ha riferito all'emittente pubblica Rte una testimone oculare, Siobhan Kearney: tratteggiando scene di terrore e orrore in pieno giorno.
L'individuo identificato come l'assalitore - sulle cui generalità e origini etniche o religiose la Garda mantiene per ora lo stretto riserbo tradizionale iniziale della procedura anglosassone, sostenendo di non voler alimentare "illazioni" - è piantonato in ospedale, in stato d'arresto: secondo l'Irish Times online, si sarebbe auto-inferto alcune ferite.
La polizia locale ha comunque dichiarato un'allerta da "incidente grave" nella capitale e ha chiuso al traffico le strade circostanti per ore nell'ambito delle indagini. Non senza riservarsi d'interrogare il sospetto non appena si potrà, e limitarsi a evocare al momento lo scenario di un fatto di sangue isolato: con la puntualizzazione che in queste ore "non risultano altre persone ricercate".
Sull'isola lo shock è in ogni modo fortissimo. Mentre le tv locali e quelle britanniche raccolgono per strada le voci di un'angoscia e di una collera diffuse, accresciute dalla circostanza che a essere presa di mira è stata una scuola d'infanzia: obiettivo del tutto insolito di violenze di questo tipo nelle cronache della tendenzialmente pacifica Repubblica d'Irlanda odierna, a differenza di quanto capita in paesi quali gli Usa, al di là dell'oceano, o anche la Francia, in Europa.
I disordini di ieri sera a Dublino - attribuiti a circa 200 simpatizzanti dell'estrema destra nazionalista decisi a strumentalizzare in chiave anti-islamica e anti-immigrati l'accoltellamento dai contorni non ancora chiariti di tre bambini e di una insegnante dinanzi a una scuola della capitale irlandese - sono stati "una vergogna per l'Irlanda". Lo ha detto il premier irlandese di centro-destra, Leo Varadkar, primo figlio di padre immigrato divenuto capo del governo della Repubblica, in una conferenza stampa. Varadkar ha poi rivendicato il carattere inclusivo dell'Irlanda di oggi. Varadkar, si è detto intanto turbato e ha rivolto i suoi pensieri alle vittime e alle loro famiglie. Mentre la ministra della Giustizia, Helen McEntee ha condannato "lo spaventoso attacco contro tre bambini innocenti e una donna", assicurando che il governo ne seguirà passo passo gli sviluppi investigativi, in contatto costante con i comandi della polizia.
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