"Un mostruoso atto di terrorismo": così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito il bombardamento ucraino di ieri su Donetsk che ha provocato 27 morti e 25 feriti. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
"L'attacco avvenuto ieri in un mercato di Donetsk è un mostruoso atto di terrorismo perché vengono utilizzate armi che colpiscono indiscriminatamente, provocando la morte di così tante persone", ha dichiarato ancora Peskov accusando Kiev di "mostrare il suo volto bestiale" colpendo "infrastrutture civili" e "la popolazione civile". Lo riporta l'agenzia Interfax.
Le forze armate russe sono a loro volta accusate di massicci bombardamenti che hanno fatto strage di civili in Ucraina tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno, mentre Mosca accusa le truppe ucraine di aver ucciso 25 civili in un bombardamento su Belgorod avvenuto il 30 dicembre e considerato il più sanguinoso attacco in territorio russo dall'inizio della guerra. Secondo l'Onu, sono oltre 10.000 i civili morti accertati in Ucraina dall'inizio dell'invasione, ma il numero potrebbe essere notevolmente più alto.
Più di 200 'attacchi' a centri di reclutamento in Russia
Il ministero dell'Interno russo stima che dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino si siano registrati in Russia 220 "attacchi", compresi "incendi dolosi", contro centri di arruolamento dell'esercito russo e altre "strutture governative", e 184 "atti di sabotaggio" delle linee ferroviarie: lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass, citando un alto funzionario del dicastero.
Secondo le autorità russe, 220 persone sarebbero state identificate in relazione agli "attacchi" contro i commissariati militari e 141 per i presunti "atti di sabotaggio" alle linee ferroviarie.
Dall'inizio dell'aggressione militare delle truppe russe contro l'Ucraina, in Russia diverse persone sono state condannate a pesanti pene detentive con l'accusa di aver lanciato delle molotov contro centri di reclutamento dell'esercito.
Propongono la confisca dei beni per chi diffonde fake news sulle forze armateUna proposta sostenuta dai leader dei principali partiti russi e dalle forze di sicurezza è stata introdotta alla Duma, la camera bassa del Parlamento, per consentire la confisca dei beni delle persone condannate per diffusione di false informazioni sulle forze armate. La misura dovrebbe essere applicata nel caso che il reato venga commesso "a scopo di lucro", secondo quanto riferisce l'agenzia Ria Novosti.
La proposta prevede nuovi emendamenti al Codice penale, già modificato nel 2022, subito dopo l'inizio dell'"operazione militare" in Ucraina, per punire con condanne fino a 15 anni di reclusione chi sia giudicato colpevole di diffusione di false informazioni sull'uso delle forze armate. Secondo il Comitato investigativo, 270 procedimenti penali sono stati aperti in questi due anni con queste accuse, spesso rivolte contro gli oppositori che hanno criticato l'intervento in Ucraina.
La proposta parlamentare per la confisca dei beni, secondo le spiegazioni dei promotori, mira a combattere il finanziamento di
attività criminali e di attività dirette contro la sicurezza della Russia. La modifica del Codice penale mira anche a classificare come atti contro la sicurezza del Paese tutte le azioni di sabotaggio.
Tra gli autori della proposta figurano il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, il capo gruppo del partito governativo
Russia Unita, Vladimir Vasilyev, il capo del Partito Comunista Gennady Zyuganov, quello del Partito liberaldemocratico Leonid
Slutsky, che presiede la commissione parlamentare per gli Affari internazionali, e il capo della commissione Sicurezza Vasily
Piskaryov.