"Londra ha sanzionato sei persone, staff della colonia penale, che non avrebbero mai viaggiato nel Regno Unito e non hanno beni all'estero: ora ridono di queste sanzioni e anche Vladimir Putin. Noi abbiamo studiato la corruzione del regime di Putin. Navalny stesso ha indicato gli oligarchi amici di Putin che tengono la cassa eppure ancora adesso non tutti loro sono sanzionati". Lo ha detto Leonid Volkov, capo dello staff della Fondazione Anticorruzione di Alexei Navalny, collegato con la Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo.
"Poi abbiamo prodotto una lista di 6mila persone, ora 7mila, che illustra i collaboratori del regime, e ancora non è successo nulla, nonostante la risoluzione del Parlamento Europeo, dobbiamo spingere di più. Se volete onorare la memoria di Alexei, colpite gli amici di Putin, sequestrate i loro asset", ha aggiunto.
"Navalny per me era un amico stretto, sono senza parole, ho il cuore sanguinante", ha detto poi. "Non siamo ancora pronti a presentare una nuova strategia, per essere sicuri che le idee di Alexei prevalgano, in modo che la sua memoria sopravviva, ma per farlo dobbiamo prendere molte decisioni difficili. E ricordiamo che il suo corpo non è stato ancora consegnato alla famiglia, che deve combattere per una cosa tanto basilare".
Vladimir Milov, vicepresidente della Fondazione Russia Libera ed ex viceministro dell'Energia della Russia, ha sottolineato a sua volta che la visione di navalny "era quella di una Russia pacifica, democratica e normale, competeva con quella repressiva di Vladimir Putin e per questo è stato ucciso. In settembre è stato portato nella colonia penale più isolata del Paese dove nessuno sapeva cosa accade ed è stata una preparazione per un omicidio a sangue freddo: non è un caso che sia avvenuto all'apertura della conferenza di Monaco, era un messaggio".
"Ecco perché l'inazione conta, ogni mancanza di risposta per questo omicidio e per la guerra in Ucraina verrà vista come segno di debolezza, come una mancanza di volontà. Solo 2 mila persone sono sulle sanzioni Ue, è niente. Perché il secondo o terzo livello del regime pensa di poter andare avanti come nulla sia, perché le sanzioni colpiscono solo il vertice: lo so perché ho lavorato per sei anni per il governo", ha detto ancora. "Navalny è stato ucciso dopo il suo ultimo appello, la sua ultima campagna politica, la richiesta di presentarsi alle urne a mezzogiorno del 17 marzo per mostrare il mancato sostegno a Putin. E Putin aveva paura di questa iniziativa, produrrà la notizia del giorno, non il risultato finto del voto", ha concluso.
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