Europa

Mosca: 'Non c'è chiarezza sulla morte del collaboratore della Reuters'

Zelensky: 'Lanciati 43mila missili su di noi'. Kiev: 'Attacco volontario'

Redazione Ansa

        "Ho letto informazioni dai dipendenti dell'agenzia secondo cui non si tratta di un giornalista, ma di un certo consigliere per la sicurezza, quindi non c'è ancora chiarezza": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda sulla morte del consulente per la sicurezza dell'agenzia di stampa Reuters, Ryan Evans, ucciso in un attacco sulla città ucraina di Kramatorsk in cui è stato colpito l'hotel in cui alloggiava. Lo riporta Interfax.

    Altri due reporter sono rimasti feriti. "Gli attacchi sono effettuati contro strutture militari o in qualche modo collegate a strutture militari", ha poi detto Peskov. 

   La Reuters spiega sul suo sito web che Evans, 38 anni, collaborava con l'agenzia di stampa dal 2022 consigliando i giornalisti su questioni riguardanti la sicurezza in tutto il mondo, tra cui in Ucraina, Israele e alle Olimpiadi di Parigi. Aveva 38 anni e a Kramatorsk faceva parte di un team giornalistico di sei persone.

 

 

 

      Kramatorsk è una cittadina a pochi chilometri dal fronte nel Donbass, bersagliata probabilmente con un missile Iskander delle forze aerospaziali russe. L'ennesima tragedia dopo due anni e mezzo di guerra. "Dall'inizio dell'invasione Mosca ha lanciato su di noi 43mila missili", ha detto il presidente Volodymyr Zelensky.

    La Reuters aveva dichiarato che l'Hotel Sapphire, dove alloggiava il suo team di sei persone, era stato colpito sabato sera e uno dei suoi giornalisti risultava "irreperibile", mentre altri due erano stati feriti. L'ufficio del procuratore generale ucraino ha fatto sapere in un comunicato di aver aperto una "indagine preliminare" sull'attacco, che è avvenuto alle 22.35 ora locale.

    I magistrati hanno poi chiarito che i giornalisti ricoverati, di 38 e 40 anni, sono in cura per ferite legate all'esplosione, contusioni cerebrali, fratture alle gambe e tagli mentre "un altro dei loro colleghi è probabilmente sotto le macerie".

     Non è la prima volta che in questa città del Donbas, snodo cruciale per raggiungere il Donetsk, finiscono nel mirino i giornalisti. Un attacco all'Hotel Kramtorsk e al vicino ristorante Ria Pizza, nel giugno 2023, aveva ucciso 13 persone, tra cui reporter, operatori umanitari e soldati, che stavano cenando al popolare ristorante.

      Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, l'ha bollato come "un altro atroce e deliberato attacco russo". "Gli attacchi mirati ai media sono diventati una tattica di guerra sistematica, questi barbari crimini di guerra devono essere condannati, perseguiti e puniti", ha scritto su X. Sino adesso, stando ai calcoli effettuati dalle associazioni di categoria, almeno 15 giornalisti sono rimasti uccisi nel corso del conflitto mentre svolgevano il proprio mestiere.

 

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