Dopo due mesi di schermaglie fatte di mezzi annunci e smentite, alla fine la telefonata tra Vladimir Putin e Olaf Scholz c'è stata. Un colloquio probabilmente accelerato dalla vittoria di Donald Trump, con il quale il cancelliere tedesco si è sentito la scorsa settimana per poi annunciare di essere pronto a "lavorare insieme per il ritorno della pace in Europa".
Ma i resoconti ufficiali descrivono uno scambio di opinioni duro ("franco", nel linguaggio diplomatico usato dal Cremlino) che non sembra lasciare spazio a veri spiragli per la fine del conflitto in Ucraina in tempi brevi. La conversazione è stata resa nota sia da Berlino sia da Mosca, contrariamente a quella fra Trump e Putin, che secondo il Washington Post sarebbe avvenuta due giorni dopo il voto negli Usa ma che è stata smentita dal Cremlino e non confermata dallo staff del presidente eletto americano.
Proprio nelle ultime ore tra l'altro Trump ha promesso che la sua amministrazione lavorerà "molto duramente su Russia e Ucraina", perché "la devono smettere". Mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha affermato di aspettare le proposte del tycoon, anche se non sa in cosa consistano, perché "quando un politico dice di non essere per la guerra ma per la pace merita in ogni caso attenzione".
Putin e Scholz dal canto loro hanno parlato per la prima volta due anni dopo l'ultima telefonata tra loro, all'inizio di dicembre 2022. Come allora, dopo il colloquio è stato annunciato che i contatti continueranno, almeno tra i rispettivi staff. Ma le parti hanno affermato di aver tenuto duro sulle loro posizioni. Il governo tedesco ha detto che il cancelliere ha esortato la Russia a ritirare le truppe ed "essere disposta a negoziare con l'Ucraina" per "una pace giusta e duratura". Scholz ha anche sottolineato "la determinazione della Germania a sostenere Kiev per tutto il tempo necessario nella sua lotta difensiva contro l'aggressione russa".
Le stesse cose dette due anni fa, almeno secondo quanto annunciato pubblicamente. Putin ha messo subito le carte in tavola: un possibile accordo per la fine del conflitto deve "basarsi sulle nuove realtà territoriali", cioè su quanto conquistato finora da Mosca. Anzi, di più. Il Cremlino ha ricordato che Putin, in un discorso al ministero degli Esteri, ha posto come condizioni per un cessate il fuoco il ritiro delle forze ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e l'impegno ufficiale di Kiev a non entrare nella Nato.
Impossibile sapere se i due leader si siano limitati a questo o se invece sia emersa qualche novità. Il contenuto della conversazione è stato riferito da Scholz ai partner europei, secondo lo Spiegel. Mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, pur esprimendo "soddisfazione" per il fatto che il cancelliere abbia contattato Putin, ha sottolineato che "non si può dire che ci sia stata una qualche coincidenza di opinioni".
Il colloquio è stato tuttavia sufficiente per mettere in allarme Volodymyr Zelensky. A Scholz, che lo ha contattato prima di chiamare Putin, il presidente ucraino ha detto che con la sua iniziativa "aiuterà il presidente russo a ridurre il suo isolamento e, in ultima analisi, a far proseguire la guerra in Ucraina". Gli stessi concetti espressi dal ministero degli Esteri di Kiev, secondo il quale nei confronti di Putin sono necessarie "azioni concrete e forti, non persuasione e tentativi di appeasement, che vede come segni di debolezza e usa a suo favore".
Più tenero si è mostrato Zelensky verso Trump. Sotto la sua amministrazione, ha detto in un'intervista a Suspilne, "la guerra della Russia contro l'Ucraina finirà prima, anche se non esiste una data esatta". Inoltre, ha aggiunto il leader ucraino, con il presidente eletto si è sviluppata "un'interazione costruttiva", sostenendo che il tycoon gli avrebbe chiesto di partecipare ai negoziati con la Russia. Intanto però i combattimenti, e i bombardamenti, continuano.
L'ufficio del procuratore generale ucraino ha riferito che una donna di 35 anni è morta e dieci persone sono rimaste ferite in un attacco aereo russo sulla città portuale di Odessa la scorsa notte. Mentre il ministero della Difesa russo ha annunciato che le forze di Mosca hanno conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina: Stepanovka, nella regione di Donetsk.
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