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Trump: basta carneficina in Ucraina, parlerò con Putin e Zelensky

Lo zar: 'Vicini alla svolta, la spesa militare non può essere infinita'

French President Macron receives US President-elect Trump at the Elysee

Redazione Ansa

Donald Trump è tornato a promettere che parlerà con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky perché "la carneficina in Ucraina deve finire: proverò a chiudere un accordo" prima di assumere l'incarico. Ma in attesa che il presidente eletto americano metta sul tavolo le sue proposte per i negoziati, quello russo alza i toni e ostenta sicurezza sull'andamento del conflitto. Le truppe russe, assicura, hanno ormai "l'iniziativa strategica lungo l'intera linea" del fronte e i combattimenti sono a "una svolta". Mentre il suo ministro della Difesa, Andrei Belousov, dichiara che bisogna arrivare alla "vittoria" entro il 2025 con il raggiungimento "degli obiettivi definiti dal comandante in capo". Vale a dire lo stesso Putin, che ha posto tra le condizioni per un cessate il fuoco il ritiro delle truppe di Kiev dalle quattro regioni oggi parzialmente occupate da quelle di Mosca.
Ma nel bilancio di fine anno di quella che in Russia viene chiamata 'operazione militare speciale', fatto durante un vertice al ministero della Difesa alla presenza di Putin, il presidente ha anche ammesso, per la prima volta, il peso economico che essa comporta. La spesa militare, che secondo Belousov è ormai pari al 6,3% del Pil e rappresenta il 32,5% delle uscite di bilancio, non potrà essere aumentata "all'infinito", ha avvertito il capo del Cremlino. E questo perché dovrà essere riservata la dovuta attenzione a "tutte le componenti del Paese, tutte le componenti della vita dello Stato, l'economia, la sfera sociale nel senso più ampio del termine, la scienza, l'istruzione, la sanità".
Le spese non sono solo quelle necessarie per l'aumento della produzione di armamenti, ma anche per il mantenimento delle centinaia di migliaia di soldati arruolati a contratto, che formano gran parte della forza militare impiegata nei combattimenti. "Quest'anno, in media, oltre mille persone si sono arruolate ogni giorno", ha sottolineato Putin. In totale, 427.000 dal gennaio scorso, che si aggiungono ai 486.000 del 2023, sempre secondo il presidente. Un esborso non indifferente per le casse dello Stato, se si considera che, secondo stime del giornale Moscow Times, lo stipendio mensile di un soldato a contratto è equivalente a quasi 2.000 euro, cioè tre volte più del reddito medio in Russia.
Putin, tuttavia, punta in gran parte le sue speranze di vittoria sull'esaurimento dell'esercito ucraino in termini di forze umane. Impossibili da verificare le cifre fornite da Belousov, secondo il quale dall'inizio del conflitto gli ucraini hanno avuto "quasi un milione" tra morti e feriti, di cui "oltre 560.000" solo nel 2024. Ma che la situazione per Kiev sia difficile è testimoniato dalle pressioni degli Usa perché abbassi dagli attuali 25 ai 18 anni l'età per la mobilitazione militare. Nonostante le resistenze finora mostrare, Putin si è detto convinto che il governo di Volodymyr Zelensky finirà per accettare la richiesta americana, compiendo così un "crimine".
Ma anche abbassarla a 14 anni "come nella Germania di Hitler, creando una 'Gioventù hitleriana', non cambierà la situazione sul campo" ha aggiunto.
E la situazione sul campo, ha sottolineato ancora Putin, ha visto nel 2024 i russi conquistare "189 centri abitati". Al punto tale, ha detto Belousov, che le forze di Mosca sono arrivate ad occupare oltre il 99% della regione di Lugansk, il 70% del Donetsk, quasi il 74% della regione di Zaporizhzhia e il 76% di quella di Kherson. Queste cifre, tuttavia, non tengono conto del fatto che importanti centri urbani, tra cui gli omonimi capoluoghi delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, rimangono nelle mani delle forze governative.
Il ministero della Difesa russo ha annunciato che nelle ultime 24 ore un altro villaggio è caduto nelle mani dell'esercito di Mosca: quello di Yelizavetovka, nella regione di Donetsk. Ma in questa stessa regione, i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno detto di avere colpito in un bombardamento di droni depositi di artiglieria e mortai russi vicino al villaggio di Markyne. L'intelligence militare ucraina ha inoltre affermato che in combattimenti avvenuti il 14 e 15 dicembre nella regione di Kursk, dove dall'agosto scorso è in atto un'invasione ucraina, sono stati uccisi o feriti almeno 30 soldati nordcoreani schierati al fianco delle forze di Mosca. I combattimenti sarebbero avvenuti nei pressi dei villaggi di Plekhovo, Vorozhba e Martynovka. 

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