G7 Italia

>ANSA-FOCUS/ Il monito di Pechino al G7, 'niente sanzioni'

'Non colpite le nostre banche per le relazioni con i russi'

Redazione Ansa

(di Antonio Fatiguso) (ANSA) - PECHINO, 12 GIU - Nessuna disponibilità ad accettare "sanzioni unilaterali illegali" per le relazioni speciali che la Cina vanta con la Russia, sugellate dalla recente visita a Pechino del presidente Vladimir Putin all'amico 'eterno' Xi Jinping. Il Dragone alza le barricate alla vigilia del summit pugliese dei leader del G7, a Borgo Egnazia, rivendicando "la normale cooperazione economica e commerciale" con Mosca che "non sarà interrotta a causa di alcun soggetto terzo".
    Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha preso di mira l'ipotesi che i Sette Grandi possano decidere su un duro avvertimento per "mettere in guardia i piccoli istituti finanziari cinesi' affinché smettano di aiutare la Russia a eludere le sanzioni occidentali e di sostenere l'interscambio di beni con il doppio uso civile e militare, funzionali alla guerra di Mosca all'Ucraina. Pechino "adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi", ha tuonato Lin nel briefing quotidiano, consapevole che tra i dossier più caldi nell'agenda dei Sette Grandi c'è la competitività, con la sovraccapacità industriale addebitata al Dragone in settori quali i veicoli elettrici e i pannelli solari.
    Il tema è stato affrontato dalla ministeriale Finanze del G7, con la presa d'atto di vedute non del tutto coincidenti, ma con la presa d'atto di dover agire. Gli Usa hanno varato dazi draconiani per stroncare l'import di beni hi-tech made in China legati alla transizione energetica. Mentre l'Ue dovrebbe annunciare in settimana la stretta sui veicoli elettrici, su cui Pechino ha già anticipato l'adozione di ritorsioni.
    Tra 'i piccoli circoli dalle alte mura', una delle metafore più usate dal presidente Xi Jinping per indicare 'i contesti' anti-Cina, di sicuro il più inviso è il G7 a trazione Usa. Negli ultimi anni, dalle critiche velate della dichiarazione finale si è passati alle accuse esplicite, ai moniti e ai toni molto duri, fino a includere Taiwan e la contrarietà ai cambiamenti dello status quo con la forza nello Stretto e nel mar Cinese meridionale. Per questo, Pechino spinge sul fronte diplomatico puntando a bilanciare il peso del G7 con i Paesi Brics. Nella ministeriale tenuta nella città russa di Nizhny Novgorod, il ministro degli Esteri Wang Yi ha invitato oggi i Paesi del blocco "ad assumersi maggiori responsabilità e ad affermarsi come una vera piattaforma inclusiva verso il mondo", sulla scia di crescenti sanzioni occidentali e restrizioni commerciali contro il Dragone alle prese con una crescita incerta. "La politicizzazione delle questioni economiche è cresciuta insieme a sanzioni unilaterali e barriere tecnologiche", ha aggiunto Wang senza nominare Paesi, nel resoconto della diplomazia di Pechino.
    I Brics raggruppano i Paesi fondatori Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ai quali si sono aggiunti Egitto, Emirati arabi uniti, Iran ed Etiopia all'inizio del 2024, puntando a contrastare il dominio occidentale nell'ordine mondiale. "I Brics dovrebbero trasformarsi in un nuovo meccanismo di cooperazione multilaterale guidato dai mercati emergenti e dai Paesi in via di sviluppo", ha notato Wang. Insomma, un 'piccolo circolo dalle alte mura' ma con caratteristiche cinesi. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it