G7 Italia

>>>ANSA/ Tajani, 'il G7 unito per un commercio libero ed equo'

'In Calabria riunione di successo, deve essere un format aperto'

Redazione Ansa

(dell'inviato Luca Mirone) (ANSA) - VILLA SAN GIOVANNI, 17 LUG - Il G7 dei ministri del Commercio a presidenza italiana si è chiuso con una "forte presa di posizione, unanime" sulla necessità di "rafforzare" gli scambi internazionali a beneficio della "crescita globale", ma in una cornice di "equità" e con la garanzia di "parità di condizioni" nell'accesso ai mercati terzi. Antonio Tajani, padrone di casa alla riunione in Calabria, traccia un bilancio di "successo" della due giorni dei lavori, perché in linea con le aspettative di un'economia che punta moltissimo sull'export.
    La ministeriale calabrese è stata inanzitutto una riunione aperta all'esterno, nella convinzione che il club dei Paesi più ricchi non debba "chiudersi in una torre d'avorio", ma al contrario aprirsi al confronto con economie sempre più dinamiche. E' il caso ad esempio dell'India, della Turchia, del Brasile, del Vietnam, alcuni degli invitati dal titolare della Farnesina. Del resto, in una fase di turbolenze geopolitiche come la guerra in Ucraina, o la tensione nel Mar Rosso, un commercio "aperto" è secondo Roma uno degli antidoti per "fronteggiare le crisi".
    Per consolidare e rilanciare il commercio globale il G7 concorda sulla necessità di modernizzare il Wto, che dopo 30 anni dalla sua istituzione mostra di essere un regolatore con meccanismi "un po' obsoleti", ha spiegato Tajani. In questa chiave i 7 rilanciano su una "riforma delle funzioni di monitoraggio, delibera, negoziazione e risoluzione delle controversie". Regole certe per la fluidità dei commerci, che devono avere come condizione la definizione di un perimetro di gioco, il level play fielding. Da questo punto di vista l'attenzione delle principali economie va soprattutto alla concorrenza, spesso sleale, della Cina, con la sua sovraccapacità produttiva. Nel comunicato finale di Villa San Giovanni c'è, non a caso, un passaggio sull'impegno "per contrastare le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, nonché le pratiche distorsive del mercato". Altro tema connesso è quello della "sicurezza economica", con la necessità riconosciuta di garantire "la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili". La sfida è far fronte alla dipendenza di alcuni beni o merci soltanto da determinati Paesi, una situazione emersa durante la pandemia.
    Sempre riguardo alla sicurezza economica, l'Italia punta sulla difesa della "libertà di navigazione", che trova spazio nel comunicato finale. Su tutte le rotte, a partire da quella di Suez minacciata dagli Houthi.
    Il G7 calabrese ha confermato di essere "contro i dazi, a meno che non siano indispensabili per garantire la reciprocità", e su questo fronte un commercio più aperto, anche se regolato per sfuggire alla concorrenza sleale, è "vitale" per un Paese come l'Italia, che continua ad aumentare il volume del suo export, tanto da essere riuscita a diventare il quinto Paese a livello globale, superando la Corea del Sud. La Farnesina ha tra i suoi asset di diplomazia il sostegno alla proiezione esterna delle aziende italiane nei mercati meno battuti come quelli dei Paesi dell'Indo-pacifico, mentre il ministro degli Esteri ha assicurato che continuerà ad "attaccare l'italian sounding", tutelando così la qualità del vero Made in Italy. In Calabria è stato inagurato anche un altro format, ha rivendicato il vicepremier: "Ci siamo confrontati per la prima volta in modo diretto con il B7" (la comunità imprenditoriale del G7), perché "la cooperazione pubblico-privato è fondamentale in un settore così importante". L'appuntamento di Villa San Giovanni e Reggio è servito poi per confermare la "rinnovata attenzione del governo per il sud". Il porto di Gioia Tauro, visitato dai ministri del G7, è stato portato come esempio di un'eccellenza nella logistica, snodo commerciale per l'Europa ed il resto del mondo. (ANSA).
   

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