Iniziato nel 1993 con gli accordi di Oslo, il dialogo fra Israele e Palestina non riesce ad andare avanti. Questi i punti chiave da risolvere.
STATO PALESTINESE - I palestinesi vogliono uno Stato pienamente sovrano su tutta la Cisgiordania, Gerusalemme est, e la striscia di Gaza, entro i confini anteriori alla Guerra dei Sei Giorni del 1967. Israele pensa a un'entita' a sovranita' limitata e senza forze armate, esige ''efficaci misure di sicurezza'' sul terreno, e vuole anche il controllo di alcune aree strategiche e dello spazio aereo. Questione cruciale e' quella delle
COLONIE EBRAICHE costruite in Cisgiordania. RICONOSCIMENTO DI ISRAELE COME STATO EBRAICO - L'attuale premier israeliano Benyamin Netanyahu insiste su questo punto, con l'intento di sventare la richiesta palestinese del DIRITTO AL RITORNO alle loro case dei profughi del 1948, il cui numero, discendenti inclusi, e' ora stimato in quattro milioni. E' una richiesta che i palestinesi rifiutano nettamente.
GERUSALEMME EST - Per molti e' la questione piu' spinosa, su cui si scontrano le passioni religiose e nazionalistiche piu' profonde delle due parti. I palestinesi vedono nell'intera Gerusalemme est la futura capitale del loro Stato. Israele, che ha occupato la parte orientale con la guerra del 1967 ha proclamato l'intera citta' sua capitale.
CONTROLLO FONTI D'ACQUA - Parte delle falde acquifere sfruttate da Israele si trovano in Cisgiordania. I palestinesi ne rivendicano il controllo.